sabato 25 novembre 2023
Ora vi racconto come mai so questa poesia a memoria da una vita.
Ora vi racconto come mai so questa poesia a memoria da una vita.
Ai miei tempi (anni 1957/958) anno + anno - frequentavo la quinta elementare.
C'era come una moda che alla fine della scuola ogni compagna/o dedicasse uno scritto, una poesia, all'amica/o compagna/o di classe. Avevo un fratello più grande di me di 5 anni e già frequentava le superiori. Essendo io tanto curiosa, sbirciavo nei suo libri (Le Pleiadi) letteratura. E pensando e ripensando cosa potevo scrivere alla mia amica Roberta. Mi colpì questa poesia, ma non ne capii appieno il significato, altrimenti avrei pensato ad una cosa più semplice. Comunque le scrissi per bene questa poesia in una pagina bianca e mi firmai. (lei restò contenta). Passano gli anni, e ogni tanto questa poesia mi ritornava in mente, mancante di qualche parola e via, via, che ci pensavo la rimettevo insieme e da molti anni la so a memoria. Però c'è una cosa simpatica che riguarda questa cosa. Qualcuno di voi, si sarà accorto che posto dei libri vecchi di scuola. Ne ho una collezione di più di 100 libri dal 1887 agli ultimi anno 80 dei miei figli (i libri più brutti della mia collezione). Perché mi sono messa a collezionare libri di lettura di scuola? Perché ho sempre rimpianto i miei!!! La mia mamma volontariamente o no me li aveva buttati via. Ma torniamo alla cosa carina per me che ho fatto tanti anni fa. Nei mercatini dell'antiquariato , cercando sempre qualche libro, una volta vidi Le Pleiadi, 1, 2 e 3. Le acquistai e una volta che venne mio fratello (abita dal 1972 a Monaco di Baviera) glieli regalai.
Si commosse fino alle lacrime. Mi spiacque per le lacrime, ma ne fui molto contenta.
Lucia.🐞
All'amico
Allorché d’un bel giorno in su la sera
l’erta del monte ascenderai soletto,
di me ti risovvenga, e sul quel sasso,
che lagrimando del mio nome incisi,
su quel sasso fedel siedi e sospira.
225Volgi il guardo di là verso la valle,
e ti ferma a veder come da lungi
su la mia tomba invia l’ultimo raggio
il sol pietoso, e dolcemente il vento
fa l’erba tremolar che la ricopre.
Vincenzo Monti
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