venerdì 20 gennaio 2023

Federico Fellini



È considerato universalmente come uno dei più grandi ed influenti cineasti della storia del cinema mondiale. Già vincitore di quattro premi Oscar al miglior film straniero, per la sua attività da cineasta gli è stato conferito nel 1993 l'Oscar alla carriera.

Federico Fellini nasce da una famiglia borghese. La madre, Ida Barbiani, romana del rione Esquilino, era casalinga e il padre, Urbano, era un rappresentante di liquori, dolciumi e generi alimentari di Gambettola, cittadina situata a  20 km da Rimini. Fellini segue studi regolari, frequentando il Liceo Classico  e rivela già il proprio talento nel disegno, che manifesta sotto forma di vignette e caricature di compagni e professori. Già prima di terminare la scuola, nel corso del 1938, Fellini prova alcune collaborazioni con giornali e riviste. La Domenica del Corriere gli pubblica qualche vignetta nella rubrica Cartoline dal pubblico e nel settimanale politico-satirico Il 420, sino alla fine del 1939. Agli inizi dello stesso anno si era trasferito a Roma con la scusa di frequentare l'Università, in realtà per realizzare il desiderio di dedicarsi alla professione giornalistica. Fellini giunge nella capitale seguito dalla madre Ida, che nella città ha i suoi parenti, e dai due fratelli Riccardo e la piccola Maddalena. Si iscrive alla Facoltà di Giurisprudenza. Le prime esperienze del giovane Fellini rivelano che il suo obiettivo professionale non era tanto diventare avvocato, quanto intraprendere il lavoro di giornalista. Federico Fellini esordisce infatti, pochi mesi dopo il suo arrivo a Roma, nell'aprile del 1939, sul Marc'Aurelio, la principale rivista satirica italiana. Collabora come disegnatore satirico, ideatore di numerose rubriche, vignettista, e autore delle celebri "Storielle di Federico", divenendo una firma di punta del quindicinale. Inizia a scrivere copioni e gag di sua mano. Collabora ad alcuni film di Erminio Macario: nel 1940; scrive le battute per gli spettacoli dal vivo di Aldo Fabrizi. Nel frattempo conosce e si innamora di Giulietta Masina.  Nel luglio 1943 Giulietta presenta Federico ai propri genitori. Convolano a nozze  il 30 ottobre dello stesso anno. Nei primi mesi di matrimonio vivono insieme nella casa della zia di Giulietta, Giulia, di famiglia benestante. Giulia era vedova di Eugenio Pasqualin, preside del Liceo Tasso della capitale). Masina e Fellini hanno di lì a poco un figlio, Pier Federico detto Federichino, nato il 22 marzo 1945 e morto appena dodici giorni dopo la nascita, il 2 aprile. Il grande successo internazionale arriva per Fellini grazie al film La strada, girato nel 1954. L'idea del film si ha intorno al 1952 quando Fellini è alle prese con il montaggio de Lo sceicco bianco. Per motivi strettamente legati alla produzione è però costretto a ritardare il progetto e a girare prima I vitelloni e l'episodio Agenzia matrimoniale, ma in testa ha già chiaramente l'idea che lo porterà alla realizzazione della successiva opera. La scrittura de La strada avviene a partire da alcune discussioni con Tullio Pinelli sulle avventure di un cavaliere errante per poi focalizzarsi sull'ambiente del circo e degli zingari. Il film, ricco di poesia, racconta il tenero ma anche turbolento rapporto fra Gelsomina, interpretata da Giulietta Masina, e Zampanò, interpretato da Anthony Quinn, due strampalati artisti di strada che percorrono l'Italia dell'immediato dopoguerra. grande successo anche  con il film successivo, Le notti di Cabiria, a cui fa seguito anche il secondo Oscar. Anche in questo caso, protagonista è Giulietta Masina, sempre molto presente nei primi film del regista riminese. Il film conclude la trilogia ambientata nel mondo degli umili e degli emarginati.In Giulietta degli spiriti, ancora con la Masina (1965), Fellini adotta per la prima volta il colore, in funzione espressionistica. Dopo anni e anni di successi che tutti conosciamo, avviene purtroppo l'addio inesorabile. Fellini muore il 31 ottobre 1993 presso il Policlinico Umberto I di Roma, ricoverato per un nuovo ictus, dopo quello che lo aveva già colpito nell'agosto precedente, mentre era convalescente nella sua Rimini. Tali complicanze trombo-ischemiche si verificarono dopo l'intervento subito in Svizzera, nel mese di giugno, per ridurre un aneurisma dell'aorta addominale. Il pomeriggio del 18 ottobre, a causa della disfagia indottagli dai pregressi ictus, un frammento di cibo (mozzarella, per l'esattezza) gli ostruì la trachea causandogli danni irreparabili al cervello per la conseguente ipossia. Il 30 ottobre avrebbe dovuto celebrare le sue nozze d'oro con la moglie Giulietta Masina. Le sue spoglie riposano accanto alla moglie e a quelle del figlio Federichino, morto poco dopo la nascita, nel cimitero di Rimini: sovrasta il luogo dell'inumazione una scultura di Arnaldo Pomodoro dal titolo Le Vele, ispirata al film E la nave va. A Fellini è intitolato l'aeroporto internazionale di Rimini. Il logo dell'aerostazione riporta la caricatura del regista, di profilo, con cappello nero e sciarpa rossa. È opera di Ettore Scola, logo anche della "Fondazione Fellini" con sede a Rimini. Dopo la sua morte, tutte le strade che sboccano sul lungomare riminese sono state ribattezzate con i nomi dei suoi film e "ornate" da cartelli con le relative locandine.

 

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