
Rina era figlia di Beniamino Gigli. Studiava al pianoforte e accompagnava tra gli altri suo padre nelle sue tournèe a metà degli Anni Venti, ma il canto finalmente vinceva. Cantava per la prima volta in pubblico nell'Hotel Grand di Roma, il 7 febbraio 1937, ma il debutto ufficiale avvenne al Teatro Regio di Parma nel ruolo della protagonista de La Traviata e accanto al papà Beniamino nei panni di Alfredo, il 23 maggio 1943 con successo strepitoso. Dopodicché cantava nei grandi teatri in diversi parti del mondo, spesso con padre. Cantava all'Arena di Verona nel 1950 con Giuseppe Di Stefano ne La Bohéme. Inoltre ha tenuto concerti in molti paesi, tra gli altri in Germania, Giappone e Corea del Sud. Rina Gigli ottenne un successo grandioso nel 1954 a Antverp nel ruolo di protagonista de La Traviata con tenore Gianni Raimondi. Continuava la sua carriera sino all'anno 1971, quando dette gli addi ai palcoscenici al San Carlo di Napoli nel ruolo di Nedda dei Pagliacci. Il repertorio di Rina Gigli consisteva da 35 ruoli e durava esattamente 35 anni. |
I ruoli principali erano: Mimì, Manon (Massenet), Nedda, Adina, Desdemona. Si può ascoltare la voce di Rina Gigli in alcuni registrazine di studio con padre, in cui canta duetti . Inolre si ha pubblicato in CD le opere complete con Beniamino dal vivo Amico Fritz (1951) e Elisir d'amore (1953). Rina Gigli ottenne nel 1988 La Croce di Merito della Repubblica d'Italia e nell'anno seguente la pensione d'artista dello stato. In data 15 ottobre 1995 fu nominata Il Presidente Onorario dell'Associazione Beniamino Gigli di Finlandia. Rina Gigli è morta a Recanati, il 22 agosto 2000 ed è sepolta accanto al padre Beniamino.
Ha studiato pianoforte fin da bambina. Ha conseguito il diploma di maturità classica presso il liceo romano Virgilio. In seguito ha studiato canto lirico. Ha sposato il tenore Attilio Palombi, prematuramente scomparso, discendente da illustre famiglia, originaria di Monte San Martino. La sua carriera ha inizio negli anni '60, quando ricopre piccoli ruoli in opere liriche, sia in teatro che in trasmissioni e incisioni radiofoniche della Rai. Inizialmente soprano, attraverso un approfondito studio vocale è passata al registro di mezzosoprano/contralto e ha cantato nei maggiori teatri italiani. Negli anni '80 la sua versatilità artistica la porta ad essere attiva tanto nel mondo dell'operetta (La Grande Duchesse de Gerolstein) quanto in quello televisivo come attrice, Verdi (1982), Investigatori d'Italia (1986), Rigoletto (1988). Negli anni '90 intraprende il cinema, partecipando a La riffa (1991), ma soprattutto a Il mostro (1994) di Roberto Benigni, dove ha interpretato il personaggio di Claudia, la signora che per un comico equivoco è oggetto di un tentativo di stupro da parte dello stesso Benigni. In seguito ha partecipato con gustosi cammei e ruoli più importanti a diverse fiction televisive (Don Matteo, Distretto di polizia, Stiamo bene insieme, Grandi Domani, Il giudice Mastrangelo, Il Maresciallo Rocca).
Non posso credere che l'alba spunti per fatalità
che il sole splenda per diletto
e che gli spicchi della luna nella notte
siano dettagli di uno spazio senza logica.
Come posso pensare che l'uomo nasca per caso
cresca nel chiarore della giovinezza
e tramonti beffato dal destino?
Perché poi la luce sovrana
domata dal tempo
diviene schiava dell'oscurità?
E il tempo che tutto principia
avrà mai fine?
Non riesco a comprendere
sono solo un uomo.
Ma so che tutto riconduce a te
mio Dio.
CARMELO GAUDIANO
E' stato uno degli artisti francesi di maggiore rinomanza internazionale, apprezzato in tutto il mondo per le sue qualità di cantante, chitarrista di jazz e showman televisivo - ha condotto anche uno show negli Stati Uniti. È ricordato inoltre per la love story che ebbe con l'attrice Brigitte Bardot prima di sposarsi, nel 1963, con la sciatrice francese Francine Bréaud. Chitarrista di talento, iniziò diciassettenne la sua carriera. Nei primi anni cinquanta si trasferì per qualche tempo negli Stati Uniti, dove ebbe modo di conoscere e lavorare con jazzisti del calibro di Dizzy Gillespie, Tony Bennett, Quincy Jones. Il debutto come cantante avvenne nel 1958 e il successo arrivò nello stesso anno, grazie alla canzone Scoubidou, des pommes... des poires, che lo lanciò a livello internazionale. In Italia è stato ospite di molte trasmissioni televisive e ha partecipato al Festival di Sanremo 1968, cantando il brano No amore in abbinamento con Giuni Russo. Distel ha registrato come cantante più di 200 canzoni ed è stato anche un compositore di colonne sonore. "Sacha Distel è stato una delle figure più grandi della canzone francese" ha dichiarato il Presidente francese Jacques Chirac il giorno della sua scomparsa.
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Laudato sii, fratello gitante,
per le bottiglie scheggiate,
e per le scatolette di sardine,,
e le cartacce sporche,
e i bicchierini di cartone,
e gli ossi rosicchiati,
e le bucce d'arancia,
e i sacchetti di plastica,
e mille e mille altre cose
che semini nel tuo andare.
La Terra ringrazia.
Pubblicità Progresso.
Tutto comincia quando Otello Guidi, cattolico, si innamora di una giovane ebrea, Samuela Tedesco. Entrambi sono di Roma. Ma è il 1940: le leggi razziali fasciste impediscono l’unione. I due potranno sposarsi solo nell’estate del 1943, alla caduta del regime fascista. Con l’8 settembre 1943 e l’occupazione tedesca la situazione precipita, non per la coppia e la loro bambina, protetti dalla loro condizione “mista”, ma per la famiglia della moglie, a immediato rischio di deportazione. Otello accoglie l’intero parentado (13 persone) nella sua casa nel centro di Roma, un modesto appartamento di due stanze. La rete di solidarietà si estende rapidamente all’intero palazzo, i cui inquilini proteggono attivamente i componenti del gruppo, ospitandoli a più riprese nei loro appartamenti. L’intero gruppo sopravviverà al periodo dell'occupazione tedesca ad eccezione del fratello di Samuela, Cesare Tedesco, che riconosciuto per strada da un delatore sarà arrestato e perirà nell’eccidio delle Fosse Ardeatine. La cerimonia per il conferimento alla memoria del titolo di “Giusto tra le nazione” a Otello Guidi si è svolta a Roma l’11 ottobre 2007.
Iscrittosi all'Ordine dei giornalisti il 1º aprile 1969, collabora con il quotidiano La Repubblica, occupandosi delle lettere inviate dai lettori. Per anni ha curato le corrispondenze da Parigi e da New York per la Repubblica, nonché per i settimanali L'espresso e Panorama. È il padre della giornalista Rai Natalia Augias. Scrittore giallista, è autore di una trilogia (Quel treno da Vienna, Il fazzoletto azzurro, L'ultima primavera) ambientata nei primi decenni del Novecento, nonché dei romanzi Sette delitti quasi perfetti, Una ragazza per la notte, Quella mattina di luglio e Tre colonne in cronaca (quest'ultimo scritto insieme alla moglie Daniela Pasti). Ha inoltre scritto il libro Giornali e spie nel quale ricostruisce una vicenda di spionaggio realmente avvenuta nel 1917. È stato autore teatrale, appartenente all'avanguardia teatrale romana del Teatro del 101. Ha realizzato "Direzione Memorie", Riflessi di conoscenza e L'onesto Jago. Ha scritto alcuni saggi (I segreti di Parigi, I segreti di Londra, I segreti di New York e I segreti di Roma) nei quali affronta temi culturali ed artistici approfondendo particolari poco noti relativi alla storia, al costume, ed al fascino di alcune fra le principali metropoli. È autore di un saggio-racconto, intitolato Il viaggiatore alato, incentrato sulla vita del pittore livornese Amedeo Modigliani. Nel 2006, in collaborazione con il docente bolognese Mauro Pesce, ha pubblicato il libro Inchiesta su Gesù nel quale affronta, nella forma di un dialogo fra i due coautori, i molti aspetti più o meno noti della persona e del personaggio Gesù. Il libro ha venduto molte copie e alimentato molte polemiche tra i cattolici. Nel 2007 ha pubblicato Leggere. Perché i libri ci rendono migliori, più allegri e più liberi, un'appassionata ed argomentata difesa della lettura. Nel 2008 ha pubblicato il libro Inchiesta sul Cristianesimo. Come si costruisce una religione, nel quale dialoga sullo sviluppo del Cristianesimo. Nel 2009 è coautore insieme a Vito Mancuso di Disputa su Dio e dintorni. Nell'agosto del 2010 pubblica per Mondadori I segreti del Vaticano. Storie, luoghi, personaggi di un potere millenario, libro nel quale affronta attraverso le vicende più significative della lunga storia della Chiesa il problema del rapporto fra potere spirituale e potere temporale. Augias ha inoltre ideato e condotto programmi di grande successo e rilievo culturale, tra i quali Telefono giallo, dal quale ha tratto una omonima raccolta dei casi trattati in trasmissione, ed il programma culturale Babele, dedicato interamente ai libri. È rimasta nella memoria una puntata di Telefono giallo dedicata alla strage di Ustica. Per Telemontecarlo, nel 1994 ha ideato e condotto Domino. Augias ha condotto, con Luciano Rispoli, Sandro Curzi e Federico Fazzuoli, una serie di trasmissioni a cui hanno partecipato i maggiori leader politici, durante una campagna elettorale. Conduce, da diverse stagioni, su Rai 3 la striscia Le Storie - diario italiano, un approfondimento culturale quotidiano della durata di circa 30 minuti, sugli argomenti più disparati, dalla musica, alla letteratura, dalla storia recente, alle arti figurative. Dal 2005 conduce periodicamente, sullo stesso canale televisivo, la trasmissione Enigma, dedicata a fatti e personaggi del passato. Sempre su Rai 3 conduce Le storie - Diario italiano. È stato eletto deputato al Parlamento europeo in seguito alle elezioni europee del 1994 come indipendente nelle liste del Partito Democratico della Sinistra. È rimasto in carica fino al 1999.
Gran Maestro dell'Ordine di Sikatuna | |
Gran Maestro dell'Ordine di Kalantiao | |
Cavaliere di Gran Croce decorato di Gran Cordone dell'Ordine al merito della Repubblica Italiana | |
— 16 giugno 1988 |
La festa liturgica della "conversiti sancti Pauli", che appare già nel VI secolo, è propria della Chiesa latina. Poiché il martirio dell'apostolo delle Genti viene commemorato a giugno, la celebrazione odierna offre l'opportunità di considerare da vicino la poliedrica figura dell'Apostolo per eccellenza, che scrisse di se stesso: "Io ho lavorato più di tutti gli altri apostoli", ma anche: "io sono il minimo fra gli apostoli, un aborto, indegno anche d'essere chiamato apostolo". Adduce egli stesso le credenziali che gli garantiscono il buon diritto di essere considerato apostolo: egli ha visto il Signore, Cristo Risorto, ed è, perciò, testimone della risurrezione; egli pure è stato inviato direttamente da Cristo, come i Dodici: visione, vocazione, missione, tre requisiti che egli possiede, per i quali quel miracolo della grazia avvenuto sulla via di Damasco, dove Cristo lo costringe a una incondizionata capitolazione, sicché egli grida: "Signore, che vuoi che io faccia?". Nelle parole di Cristo è rivelato il segreto della sua anima: "Ti è duro ricalcitrare contro il pungolo". E’ vero che Saulo cercava "in tutte le sinagoghe di costringere i cristiani con minacce a bestemmiare", ma egli lo faceva in buona fede e quando si agisce per amore di Dio, il malinteso non può durare a lungo. Affiora l'inquietudine, cioè "il pungolo" della grazia, il guizzo della luce di verità: "Chi sei tu, Signore?"; "Io sono Gesù che tu perseguiti". Questa mistica irruzione di Cristo nella vita di Paolo è il crisma del suo apostolato e la scintilla che gli svelerà la mirabile verità della inscindibile unità di Cristo con i credenti. Questa esperienza di Cristo alle porte di Damasco, che egli paragona con l'esperienza pasquale dei Dodici e con il fulgore della prima luce della creazione, sarà il "leit motiv" della sua predicazione orale e scritta. Le quattordici lettere che ci sono pervenute, ognuna delle quali mette a nudo la sua anima con rapide accensioni, ci fanno intravedere il miracolo della grazia operato sulla via di Damasco, incomprensibile per chi voglia cercarne una spiegazione puramente psicologica, ricorrendo magari all'estasi religiosa o, peggio, all'allucinazione.S. Paolo trarrà dalla sua esperienza questa consolante conclusione: "Gesù è venuto nel mondo per salvare i peccatori, dei quali io sono il primo. Appunto per questo ho trovato misericordia. In me specialmente ha voluto Gesù Cristo mostrare tutta la sua longanimità, affinché io sia di esempio per coloro che nella fede in Lui otterranno d'ora innanzi la vita eterna".
Autore: Piero Bargellini
Come potrei non amarti se alimenti il mio fuoco? Non sono stata io a baciarti e non è stato un gioco. Sono cotta a tal al punto che se tu n...