giovedì 1 aprile 2021

Giuditta Pasta


Giuditta Maria Costanza Pasta, nata Negri
(
Saronno, 26 ottobre 1797Como, 1° aprile 1865),
è stata un
contralto e soprano italiano.è considerata, insieme a
Maria Malibran, come la più celebre cantante lirica del XIX secolo

Nata a Saronno, in provincia di Varese, da Carlo Antonio Negri e Rachele Ferranti, fin da piccola dimostra un certo interesse per la musica.Iniziò a studiare solfeggio e canto privatamente, dapprima con lo zio materno Filippo Ferranti, violoncellista, in seguito a Como con B. Lotti. Nel 1813, raggiunta l'età minima necessaria, si iscrisse al Conservatorio di Milano, dove continuò gli studi con il compositore e maestro di cembalo Giuseppe Scappa, che notò subito lo straordinario talento della giovane.Il debutto come professionista avvenne nel 1815 al Teatro Filodrammatici di Milano con Le tre Eleonore dello stesso Scappa, dove la Pasta esordì come contralto.Dopo l'infelice esibizione, l'anno successivo ottenne invece uno strepitoso successo alla Salle Favart di Parigi, dove cantò Il principe di Taranto di Ferdinando Paër. Quello stesso anno, sposò l'avvocato e tenore Giuseppe Pasta.Nel 1817 fu scritturata al King's Theatre di Londra dove interpretò Telemaco nella Penelope di Domenico Cimarosa. Come il debutto italiano, anche quello inglese si rivelò un fallimento, ma la Pasta rispettò coscienziosamente gli impegni presi, continuando a cantare opere di Paër, Mozart e Giacomo Ferrari, ma fu costretta a ritirarsi temporaneamente dalle scene a causa della gravidanza.Dopo la nascita della figlia Clelia (27 marzo 1817), nel settembre di quello stesso anno riprese l'attività al Teatro San Benedetto di Venezia dove cantò in Adelaide e Comincio di Giovanni Pacini.Nel biennio 1818-20 sviluppò la carriera italiana, cantando nelle principali città della penisola .Tra il 1821 e il '23 cantò prevalentemente al Thétre Italien di Parigi in un vasto repertorio, in particolare Rossini (Otello, La gazza ladra, Mosè in Egitto, Elisabetta, regina d'Inghilterra) ma anche Don Giovanni di Mozart, Giulietta e Romeo di Nicola Zingarelli, Camilla di Paër e Nina, ossia la pazza per amore di Giovanni Paisiello.In questo periodo della sua carriera francese, la Pasta è contesa non solo dai teatri (Odeon e Opéra), ma anche dalla nobiltà.Nel biennio 1824-25 cantò a Londra e Parigi. Nel giugno 1825 fu scritturata nuovamente al King's Theatre di Londra per cantare nel Barbiere di Siviglia di Rossini, ma l'11 - a causa di un'indisposizione - fu sostituita dalla giovanissima Maria Malibran. Ripresasi, si recò immediatamente a Parigi (Thétre Italien), dove il 19 giugno cantò la parte della Marchesa Melibea nella prima assoluta de Il viaggio a Reims di Rossini.Nel 1826, oltre ai agli impegni con Londra e Parigi, la Pasta debuttò con strepitoso successo al Teatro San Carlo di Napoli con la Niobe di Pacini.Nel 1829, dopo circa quindici anni come contralto, passò al registro di soprano, esordendo a Vienna con la Semiramide di Rossini, questa volta nei panni della protagonista. Nel frattempo si esibiva con frequenza a Milano, dove soggiornava nella sua casa di via Del Monte (ora via Montenapoleone).In quello stesso anno, il conte Czernin, ciambellano della Corte asburgica, le conferì il titolo di Illustrissima cantatrice di S.M.I.R.A., ossia Sua Maestà Imperial Regia Apostolica.Nel 1830 Donizetti compose per lei l'opera Anna Bolena, che fu data con strepitoso successo al Teatro alla Scala il 26 dicembre.Nel 1831 cantò a Milano le parti da protagonista nelle prime assolute de La sonnambula e Norma di Vincenzo Bellini, rispettivamente al Teatro Carcano (6 marzo) e al Teatro alla Scala (26 dicembre).L'incontro tra la Pasta e il compositore catanese fu fondamentale per entrambi: la cantante trovò nel giovane musicista l'unica persona capace di metterne in risalto le doti, mentre Bellini trovò l'interprete ideale, l'unica che grazie ai ricchi mezzi vocali soddisfacesse pienamente la sua verve creativa e sperimentale.Nel 1833 Bellini scrisse per lei una nuova opera, Beatrice di Tenda, cantata in anteprima al Teatro la Fenice di Venezia il 16 marzo.Nel 1835 la Pasta si ritirò dalle scene dopo alcune infelici esibizioni alla Scala nella Norma: da qualche tempo sentiva che la voce cominciava a tradirla, ma con uno sforzo quasi sovrumano era sempre riuscita a dominarla; ora, nell'affrontare una parte così impegnativa, la voce le si spezzò, provocando reazioni indignate da parte della critica e del pubblico.Nel 1837, dopo due anni di riposo, riprese l'attività al Drury Lane di Londra, proseguendo con una serie di concerti sia in Gran Bretagna che a Parigi. Cantò per l'ultima volta opere complete in una tournee in Russia nel 1841, dove a San Pietroburgo e Mosca interpretò Norma, Semiramide e Anna Bolena.Ritiratasi dalle scene, diede ancora qualche concerto di beneficenza fino al 1845. Nel 1846 morì il marito, Giuseppe Pasta. Nel 1848 appoggiò da Blevio i patrioti italiani durante i moti rivoluzionari delle Cinque giornate di Milano; avuta notizia della vittoria degli insorti, il 22 marzo si recò con un manipolo di fedelissimi sul colle di Brunate, dove piantò la bandiera tricolore ed intonò l'inno dell'Italia libera].La sua ultima esibizione risale al 1851, quando cantò in un concerto alla Royal Opera House con Teresa Parodi, sua allieva.Tra il 1849 e il 1863 visse tra Milano e Blevio, che abbandonò nel 1864 per stabilirsi a Como.è deceduta a Como nel 1865, all'età di 68 anni, a causa di una bronchite.


Nessun commento:

Posta un commento

La storia del juke-box

23 novembre 1889. L'imprenditore Louis T. Glass (1845-1924), insieme al suo socio in affari, William S. Arnold, installa nel Palais Roya...