venerdì 31 maggio 2024

"T'ho portato un fiorellino

 


"T'ho portato un fiorellino che trovai lungo il cammino: lo raccolsi sol per Te.

E' un fioretto appena aperto,
che ti piaccia, sono certo,
cosi umile com'è.
E ti prego, Madonnina,
per il babbo e la mammina,
per chi vive intorno a me."
( Renzo Pezzani )
Maggio, il mese Mariano, sta terminando, le Maestà e le cellette con le immagini della Madonnina sono state protagoniste di omaggi e preghiere, di fioretti e invocazioni,: tradizioni antiche e belle che ancora sopravvivono tra noi...

Pasquale Africano


(Roma, 31 maggio 1944 – Grottaferrata, 30 agosto 2008) è stato un personaggio televisivo e attore italiano.

Nel 1985 ha recitato una piccola parte nel film I soliti ignoti
vent'anni dopo, nel 1992 ha fatto una comparsata nel film Maledetto il giorno che t'ho incontrato di Verdone e nel 2002 è apparso in Febbre da cavallo - La mandrakata di Vanzina oltre a innumerevoli partecipazioni nei fotoromanzi di GrandHotel, all'inizio degli anni 80 ha prestato il volto (e il fisico) per un esplicito libro illustrato sul Kāma Sūtra. Nel 1994 ha inciso un disco con due canzoni, Prendere o Lasciare e Torturia. Africano è noto per essere stato il primo ad interpretare, dal 29 settembre 1985, il ruolo della guardia giurata nella trasmissione televisiva Forum, partecipandovi per quasi vent'anni. È stato un volto amatissimo fino al suo ritiro dal mondo dello spettacolo, avvenuto proprio in corso di una puntata speciale in prima serata per festeggiare la ventesima edizione del programma il 22 settembre 2004, quando ha annunciato di volersi trasferire prima in Messico e poi in Thailandia dove si dedica alla gestione di vari locali pubblici. Nel 2007 però, a causa di un improvviso peggioramento delle sue condizioni di salute, è stato riportato in Italia, dove gli è stato diagnosticato un tumore del polmone. È morto all'Istituto Neurotraumatologico di Grottaferrata il 30 agosto 2008.

La gentilezza.....


 

Chi vuole


 

giovedì 30 maggio 2024

Buona serata e buonanotte Amici ⭐️🌙

Che posso augurarvi di bello stasera?
Salute! Salute! Salute!!!!!
Con quella si affrontano tutte le difficoltà che la vita ci propone.
Pensiamo a risolvere i problemi giorno per giorno senza angustiarci.
Questo mondo è brutto ci sono molte cose di una volta che sono in via di estinzione.
Parlare con le persone che incontri.
Essere gentile ed educata.
Avere una parola buona per tutti.
Ringraziare e essere riconoscenti!
Potrei seguitare , ma per oggi anche a scrivere queste poche cose mi sono stancata perchè le sto difendendo con le unghie e con i denti, adoperandole io per prima.
Siate sereni e dormite bene che questo mondo non si ferma mai gira , gira e quando noi dormiamo dall'altra parte ci sono milioni di persone sveglie e viceversa.
Buonanotte fatevi un bel sogno con fiori e piante meravigliose come essere nel giardino più bello del mondo.
Lucia 🐞

Nessuno

 

La vita


 

mercoledì 29 maggio 2024

Antonio Varisco



(Zara, 29 maggio 1927 – Roma, 13 luglio 1979)
è stato un carabiniere italiano, assassinato dalle Brigate Rosse.
Indice
Raggiunse il grado di tenente colonnello, e comandante del Nucleo traduzione e scorte del Tribunale di Roma.

Morì nel 1979, vittima di un attentato rivendicato dalle Brigate Rosse. All'inizio delle indagini vi furono dubbi sulla matrice sia per l'arma usata, fucili a canne mozze caricati a pallettoni, che per il particolare accanimento, furono esplosi ben 18 colpi, Nel 1982 il leader della "colonna romana Antonio Savasta" si assumerà la responsabilità dell'omicidio. Nel 2004, dopo la cattura, anche Rita Algranati, confesserà la sua partecipazione all'omicidio. Rimangono sconosciuti gli altri membri del gruppo di fuoco che si suppone fosse composto da almeno cinque persone. È stato insignito della Medaglia d'oro al valor civile alla memoria. Il comune di Roma gli ha intitolato una strada nei pressi del tribunale. 

una generazione....




 

L'ozio rovina la salute e consuma, come la ruggine rode il ferro.

Proverbio popolare

martedì 28 maggio 2024

La chiave

La chiave che si adopera spesso si conserva lucida; quella che non si adopera quasi mai arrugginisce. Lo stesso accade con la nostra intelligenza.

Beniamino Franklin

Marie Deluil-Martiny

in religione Maria di Gesù
(Marsiglia, 28 maggio 1841 – 27 febbraio 1884),
è stata una religiosa francese, fondatrice della congregazione delle Figlie del Cuore di Gesù.
Educata presso un monastero di visitandine, si pose sotto la direzione spirituale dei gesuiti ed entrò nella guardia d'onore del Sacro Cuore, un'associazione sorta per riparare alle offese degli uomini al Cuore di Gesù, e indusse anche Maddalena Sofia Barat a iscriversi. Emise privatamente il voto di castità e, dopo la morte della madre, fondò una comunità monastica di suore espiatrici per l'adorazione del Sacro Cuore di Gesù. Venne assassinata dal giardiniere anarchico del monastero. La sua causa di canonizzazione è stata introdotta il 25 maggio 1921: dichiarata venerabile il 23 ottobre 1987, è stata proclamata beata da papa Giovanni Paolo II il 22 ottobre 1989, in occasione della giornata missionaria mondiale. La sua memoria liturgica ricorre il 27 febbraio.

La verità


 

domenica 26 maggio 2024

La rarità del QUADRIFOGLIO



Siete in cerca di fortuna? Allora dovete sapere che il quadrifoglio è in realtà determinato da una foglia anomala, che spunta dal fusto del trifoglio. Non è quindi una specie vegetale a se stante e neppure una mutazione genetica: si tratta invece di un disordine ontogenetico che avviene durante lo sviluppo embrionale della foglia. Alcune piante sono più predisposte, ecco perché i quadrifogli si trovano più facilmente in uno spazio ristretto: infatti, dove ce n’è uno, è più probabile trovarne un altro.


sabato 25 maggio 2024

Maggio

 


Giuseppina Borione


(Formello, 25 maggio 1902 – Bologna, 9 ottobre 1988)

è stata un'attrice, doppiatrice e cantante italiana.
Interprete attiva principalmente in teatro, si distinse quale attrice di carattere, dal piglio aggressivo e dalle battute salaci e gustose. Ebbe una carriera lunghissima e lavorò, fra il 1920 ed il 1970 circa, con i maggiori attori dell'epoca tra cui Giorgio Bianchi, che nel 1928 divenne suo marito. Negli anni del fascismo, accanto ad un'intensa attività teatrale densa di successi, divenne molto nota come interprete di commedie e radiodrammi per l'EIAR, lavorando anche con Alberto Rabagliati, Pippo Barzizza ed il Trio Lescano. Si avvicinò al cinema già alla metà degli anni trenta, con il film Un bacio a fior d'acqua, (1936),(dove appare con lo pseudonimo di Pina Bianchi, utilizzando il nome del marito), lavorando tuttavia in modo estremamente saltuario per il grande schermo, lasciando passare più di una decade tra un film e l'altro. Negli anni sessanta fu molto attiva in televisione, prendendo parte a numerosi sceneggiati come Le inchieste del commissario Maigret oppure I racconti di Padre Brown, e nel doppiaggio, soprattutto di caratteriste di secondo o terzo piano cui conferì tipiche cadenze romanesche da donne di borgata. Fu l'incontro, alla fine degli anni sessanta, con il regista Pupi Avati a regalarle la celebrità. Venne infatti scelta per interpretare il personaggio della paraplegica nel film La casa dalle finestre che ridono, (1976). Negli anni seguenti divenne una delle più note caratteriste del cinema italiano, prendendo parte a film come Telefoni bianchi, (1976), Zeder, (1983), Nella sera del 20 marzo del 1985 fu ospite, di una puntata speciale del "Maurizio Costanzo Show", dedicata alla casa di riposo per artisti "Lyda Borelli" di Bologna, nella quale si era ritirata l'anno precedente e dove rimase fino alla morte, avvenuta nel 1988. Alla sua scomparsa, donò alla struttura un archivio con tutti i ricordi di una vita trascorsa sui palcoscenici.

Questo diceva Jung sull'Amore ......

Spesso durante la mia esperienza medica come nella mia vita, mi sono trovato faccia a faccia con il mistero dell'amore e non sono stato mai capace di spiegare cosa fosse....
L'amore è nello stesso tempo quanto vi è di più grande e di più piccolo, di più lontano e di più vicino, di più alto e di più basso; e non possiamo discutere di un suo aspetto senza parlare anche dell'altro.
Nessun linguaggio può esprimere questo paradosso.
Qualunque sia il nostro linguaggio le parole non esprimono mai il tutto.
Parlare unicamente di uno dei suoi aspetti è troppo o troppo poco, perché soltanto il tutto ha un significato.
L'amore "porta ogni cosa" e "sopporta ogni cosa".
Queste parole dicono tutto quello che si può dire.
Non c'è nulla da aggiungerci.
Carl Gustav Jung.

Gli alberi


 

Sensibilità


 

venerdì 24 maggio 2024

Cara.......

 


Signorina vorrei...........

 


Nada Giorgi, la 'ragazza di Bube'



Pontassieve (Fi) 1927-Firenze 24/05/2012

Protagonista di un best seller che non le era piaciuto, è morta stamane a Firenze all'età di 85 anni Nada Giorgi, personaggio narrato da Carlo Cassola nel celebre romanzo 'La ragazza di
Bube'.Non le garbò neppure la trasposizione cinematografica. Ma Nada Giorgi, al di là delle diverse e contrastanti chiavi di lettura della storia, è stata protagonista, da un lato, della Resistenza partigiana in Toscana, dall'altro, di una grande storia d'amore. Da Pontassieve, sfollò con la famiglia durante i bombardamenti alleati a Torre a Decima, nelle campagne della Valdisieve, dove incontrò Renato Ciandri, un soldato proveniente da Volterra, il grande amore della sua vita. Nada cominciò in quel momento a fiancheggiare le squadre partigiane rifornendole di viveri e sigarette e segnalando gli spostamenti dei tedeschi che a Torre a Decima avevano insediato il comando. Finita la guerra, Nadia e Renato si ricongiunsero. Ma la lunga scia di odi e vendette non era finita. Durante una festa alla Madonna del Sasso, il 13 maggio 1945, durante una sparatoria, restano uccisi un partigiano, il maresciallo del posto e suo figlio. Le indagini si indirizzano verso i capi partigiani, Ciandri è tra loro. Il processo si svolge con Ciandri contumace - è espatriato in Francia - che viene condannato a 19 anni di reclusione. Nada non lo abbandona e continua a sostenerlo. Nel 1950 viene catturato dall'Interpol e portato in Italia. Un anno dopo, i due si sposano in carcere: una decisione di grande coraggio per una ragazza dell'epoca, legarsi a un uomo che ha quasi vent'anni di prigione da scontare. Nel 1960 esce il romanzo 'La ragazza di Bube' di Carlo Cassola, che quello stesso anno vince il Premio Strega. La vicenda riprende vigore e viene accolta la domanda di grazia: il 22 dicembre 1961 Renato Ciandri, ormai per tutti 'Bube', è un uomo libero. Morirà il 6 novembre 1981, a 57 anni. Nada Giorgi raccoglie idealmente il testimone e inizia una lunga stagione di "resistenza" a quella che lei considera una verità sbagliata, quella del tribunale e del romanzo. Nada ha sempre testimoniato l'innocenza del marito e ha difeso con le unghie e con caparbietà i sui ideali, la lealtà a Bube, il rispetto, l'amore totale, l'onestà, i valori universali. "Se n'é andata la ragazza di Bube, ma resteranno sempre con noi il suo coraggio e l'amore per la libertà e per la verità": la ricorda così il segretario nazionale del Psi, Riccardo Nencini sottolineando che lo legava "all'amica Nada un profondo sentimento di affetto e di stima reciproca". "Ha difeso con tutta se stessa la figura di Bube, ristabilendo una verità storica "La sua vicenda personale - ha concluso Nencini - è la testimonianza dell'Italia migliore, che lotta per i valori in cui crede, che va avanti con il merito e con la volontà, che non si arrende dinanzi alle difficoltà della vita. Un esempio bellissimo per i giovani di oggi e di domani".

Conta quello che si fa........


 

giovedì 23 maggio 2024

Flora Lillo


(Roma, 23 maggio 1928 – 6 gennaio 1995),
è stata un'attrice cinematografica, attrice teatrale,
showgirl e soubrette italiana.
Come soubrette è stata talvolta accreditata con lo pseudonimo di Flo' Silver.
Dal 1956 al 1961 ebbe una tormentata relazione sentimentale con Mike Bongiorno (i due vissero però sempre in case separate). Figlia di un tenente di cavalleria originario di Bari, crebbe in un ambiente militaresco, frequentando il collegio dalle Dorotee. Iniziò ad esibirsi come soubrette nella compagnia di Carlo Dapporto; una sera, durante un balletto, saltò il bottoncino del reggiseno e concluse lo spettacolo a seno nudo; al termine però venne convocata in commissariato. Attiva particolarmente fra gli anni cinquanta e gli anni settanta, ha lavorato in televisione in una delle prime trasmissioni di intrattenimento, Rosso e nero, ideata e presentata da Corrado affiancando il presentatore nel 1954 sull'allora neonata RAI. È comparsa poi in lavori di prosa e in telefilm del Tenente Sheridan (1963, L'ultima verità, serie Ritorna il tenente Sheridan; 1967, episodio Soltanto una voce, serie Sheridan, squadra omicidi). È stata anche nel cast dello sceneggiato televisivo Anna Karenina. In teatro ha lavorato nell'ambito della rivista con Erminio Macario e Totò. Forte degli studi di danza classica, debuttò nel 1949 come ballerina di fila in Paradiso per tutti, accanto a Ugo Tognazzi. Fu poi nel 1950 in Buon dì zia Margherita con Carlo Dapporto. In spettacoli di prosa è stata accanto a Lia Zoppelli e Giancarlo Sbragia. Per il cinema ha interpretato film di genere e musicarelli come I ragazzi di Bandiera Gialla. Uno dei suoi primi film è stato L'angelo bianco, del 1955. Fra i suoi partner ha avuto Eddie Constantine, Yvonne Sanson e Amedeo Nazzari. E' morta così . Nella casa (nella zona ponte Milvio) ha capito che qualcosa non andava. Ha avvertito una vicina di casa, che nella notte ha chiamato il "113": ma quando l' ambulanza è arrivata, Flora Lillo, 68 anni, era già morta. Un arresto cardiaco ha fermato quella soubrette, popolare negli anni Cinquanta.

Le pecore nere.......


 

Buongiorno Amici/e 🌞🍀🌹

Ogni giorno è un regalo
Facciamone un capolavoro
Web 🐞

mercoledì 22 maggio 2024

Bombolo


Franco Lechner, più noto con il nome d'arte di Bombolo

(Roma, 22 maggio 1931 – Roma, 21 agosto 1987),
è stato un attore italiano del cinema e del varietà.
« Bombolo è un personaggio che non è stato capito, ma era di una comicità travolgente. Io lo conobbi in trattoria, da Picchiottino, tantissimi anni fa. Il comico è quello che tu entri, lui ti guarda e tu ridi. »
(Pier Francesco Pingitore)
Nato nel rione Ponte, nel centro storico della Capitale, esercitò per anni, fin dalla giovane età, l'attività di venditore ambulante come piattarolo (venditore di stoviglie, tovaglie e ombrelli ai passanti) nei vicoli del centro di Roma, nella zona intorno allo storico mercato di Campo de' Fiori. A partire dal 1976, grazie all'interessamento del regista Bruno Corbucci, si dedicò al cinema, e contemporaneamente iniziò la collaborazione con la compagnia cabarettistica del Bagaglino di Castellacci e Pingitore. Nel 1983, alla trasmissione Domenica In condotta da Pippo Baudo, rivelò di aver scelto il nome d'arte Bombolo poiché questo era stato da sempre il suo soprannome ispirato alla canzone omonima del 1932 scritta e musicata da Marf e Vittorio Mascheroni e resa popolare dal Trio Lescano. Utilizzato spesso come spalla di attori come Tomas Milian, Enzo Cannavale, Pippo Franco, interpretò ruoli comici, gag basate principalmente sulla fisicità, sulla mimica facciale, sull'utilizzo dell'onomatopea del turpiloquio e del dialetto romanesco, recitando prevalentemente in B-movie. Bombolo divenne famoso soprattutto per aver interpretato il personaggio di Venticello all'anagrafe Bertarelli Franco, ladruncolo e informatore della polizia, nella serie poliziottesca di Nico Giraldi, in cui appare in nove degli undici film realizzati. Il suo personaggio divenne una sorta di maschera tipica e lo rese uno degli attori più usati del cinema trash italiano degli anni settanta e ottanta, in compagnia di altri interpreti del ruolo tra cui Enzo Cannavale. Il suo ultimo film è quello girato insieme a Nino D'Angelo, Giuro che ti amo del 1986. L'anno successivo, il 21 agosto, morì all'età di appena 56 anni, (sembra di infarto) all'Ospedale Forlanini di Roma. Riposa nel Cimitero di Prima Porta, a Roma. L'epitaffio sulla sua tomba riporta: "Ciao Bombolo Core de Roma".

L'abbondanza

 


A Santa Rita 🙏


 Ti onoriamo, o Santa della spina e della rosa,

per il tuo amore umile e vero a Gesù crocifisso.

Aiutaci a rimanere uniti a Cristo,
perché senza di Lui non possiamo far nulla.
Intercedi per noi presso il Signore
perché superiamo ogni dubbio e paura;
perché viviamo con gioia la nostra vocazione alla santità,
vincendo il male con il bene.
Santa Rita, prega per noi! 🙏

Non abbandonarti, tienti stretto,


Non abbandonarti, tienti stretto, e vincerai.

Vedo che la notte se ne va:
coraggio, non aver paura.
Guarda, sul fronte dell’oriente
di tra l’intrico della foresta
si è levata la stella del mattino.
Coraggio, non aver paura.
Son figli della notte, che del buio battono le strade
la disperazione, la pigrizia, il dubbio:
sono fuori d’ogni certezza, non son figli
dell’aurora.
Corri, vieni fuori;
guarda, leva lo sguardo in alto,
il cielo s’è fatto chiaro.
Coraggio, non aver più paura.
Rabindranath Tagore

martedì 21 maggio 2024

Robert Montgomery




(Beacon, 21 maggio 1904 – New York, 27 settembre 1981),
è stato un attore e regista statunitense.
Nato a Beacon, nello stato di New York, da Henry Senior (presidente di un'importante azienda che operava nel campo della gomma) e Mary Weed. In seguito alla morte del padre, la famiglia ebbe un tracollo finanziario e il giovane Robert si trasferì a New York per intraprendere la carriera di attore e regista cinematografico. Nel 1929 debuttò sul grande schermo nel film Fatemi la corte di Sam Wood e divenne famoso al grande pubblico due anni più tardi allorquando fu partner sulla scena di Norma Shearer in Vite private; nel 1933 ebbe un ruolo nella prima versione cinematografica di Quando le signore si incontrano. Nel 1935 divenne Presidente del sindacato di attori Screen Actors Guild, carica per la quale fu rieletto nel 1946. Nel 1937, per la sua interpretazione di uno psicopatico in Notturno tragico (tratto dal lavoro del drammaturgo Emlyn Williams), ricevette la nomination agli Oscar come miglior attore (la statuetta sarà vinta poi da Spencer Tracy). Fu nuovamente nominato come miglior attore agli Oscar nel 1942 per L'inafferrabile signor Jordan, ma la statuetta fu poi vinta da Gary Cooper. Arruolatosi in Marina durante la Seconda guerra mondiale, rientrò ad Hollywood nel 1945 per debuttare come regista, dirigendo alcune scene de I sacrificati, in sostituzione del regista John Ford, ammalato. Ma la sua prima vera regia fu quella del giallo Una donna nel lago del 1947, in cui si ritagliò un ruolo non convenzionale, quello del protagonista che, voce narrante, praticamente non appare mai sullo schermo. Fu impegnato anche in politica, attivista del Partito Repubblicano. Nel 1949 fu chiamato a presentare la cerimonia dei Premi Oscar tenutasi quell'anno a Hollywood e negli anni '50 presentò la popolare serie televisiva americana Robert Montgomery Presents. Nel 1960 diresse e co-produsse, con il suo amico James Cagney, il film Guadalcanal ora zero. Morì di cancro all'età di 77 anni a New York, nel 1981. Sua figlia, Elizabeth Montgomery, scomparsa nel 1995 a soli 62 anni, fu un'apprezzata attrice.

Umiltà

 


Ci stiamo riempiendo la bocca con la parola “umiltà”, ma chi di noi è davvero umile?
In sintesi, dopo aver letto significati e spiegazioni varie, ho scoperto che una persona umile è essenzialmente una persona modesta e priva di superbia, che non si ritiene più importante, più bello, più furbo o superiore agli altri. Solo il pensiero di essere umili, significa essere migliori di chi non lo è... Allora ripeto la domanda: chi è davvero umile?

Prega sempre

 


RISCHIARE



Due semi si trovavano fianco a fianco nel fertile terreno primaverile.
Il primo seme disse: «Voglio crescere! Voglio spingere le mie radici in profondità nel terreno sotto di me e fare spuntare i miei germogli sopra la crosta della terra, sopra di me... Voglio dispiegare le mie gemme tenere come bandiere per annunciare l´arrivo della primavera... Voglio sentire il calore del sole sul mio volto e la benedizione della rugiada mattutina sui miei petali! »
E crebbe.
L´altro seme disse: «Ho paura. Se spingo le mie radici nel terreno sotto di me, non so cosa incontrerò nel buio. Se mi apro la strada attraverso il terreno duro sopra di me posso danneggiare i miei delicati germogli... E se apro le mie gemme e una lumaca cerca di mangiarsele? E se dischiudessi i miei fiori, un bambino potrebbe strapparmi da terra. No, é meglio che aspetti finché ci sarà sicurezza.»
E aspettò.
Una gallina che raschiava il terreno d´inizio primavera in cerca di cibo trovò il seme che aspettava e subito se lo mangiò.
Morale della favola:
Chi di noi rifiuta di rischiare e di crescere viene inghiottito dalla vita.
Patty Hansen

Fulvia Franco


(Trieste, 21 maggio 1931 – Roma, 15 maggio 1988)

è stata un'attrice italiana.
Nel 1948 la conquista del titolo di Miss Italia nella finale di Stresa la portò a una breve apparizione, nei panni di sé stessa, nel film Totò al Giro d'Italia. Triestina, la sua elezione rappresentò un simbolo patriottico, in quanto la città di Trieste all'epoca era parte del Territorio Libero di Trieste. Nel 1950 sposò il pugile e attore Tiberio Mitri, anche lui triestino e tra gli sportivi simbolo dell'Italia di quegli anni. Il matrimonio, messo subito a dura prova dalla trasferta in America, dove Mitri doveva sostenere alcuni incontri, e dalle mire hollywoodiane di Fulvia, finì nel 1954: i due, che nel 1951 ebbero un figlio, Alessandro, divorziarono. Fulvia non si risposò, a differenza del pugile che contrasse matrimonio con una donna americana, dalla quale ebbe una figlia, Tiberia. Alessandro, il primogenito, morì nel 1981 per droga. La carriera cinematografica di Fulvia, imperniata sulla sua avvenenza fisica, proseguì principalmente in film in cui interpretava ruoli di "femme fatale", in commedie ambientate nel mondo dello spettacolo e in pellicole del filone mitologico. Il 26 e 27 settembre 2011 la RAI ha trasmesso su RaiUno la miniserie dal titolo Tiberio Mitri: Il campione e la miss, dedicata alla vita di Tiberio Mitri, e interpretata nel ruolo di Fulvia Franco da Martina Stella. Da tempo la Franco aveva lasciato il cinema era stata particolarmente attiva negli anni Cinquanta, aveva interpretato una cinquantina di film. Morta a soli 57 anni ,Fulvia Franco ha incarnato il sogno di tante italiane nel dopoguerra,

Quando una società..........


 

Come potrei non amarti.

Come potrei non amarti se alimenti il mio fuoco? Non sono stata io a baciarti e non è stato un gioco. Sono cotta a tal al punto  che se tu n...