venerdì 24 maggio 2024

Nada Giorgi, la 'ragazza di Bube'



Pontassieve (Fi) 1927-Firenze 24/05/2012

Protagonista di un best seller che non le era piaciuto, è morta stamane a Firenze all'età di 85 anni Nada Giorgi, personaggio narrato da Carlo Cassola nel celebre romanzo 'La ragazza di
Bube'.Non le garbò neppure la trasposizione cinematografica. Ma Nada Giorgi, al di là delle diverse e contrastanti chiavi di lettura della storia, è stata protagonista, da un lato, della Resistenza partigiana in Toscana, dall'altro, di una grande storia d'amore. Da Pontassieve, sfollò con la famiglia durante i bombardamenti alleati a Torre a Decima, nelle campagne della Valdisieve, dove incontrò Renato Ciandri, un soldato proveniente da Volterra, il grande amore della sua vita. Nada cominciò in quel momento a fiancheggiare le squadre partigiane rifornendole di viveri e sigarette e segnalando gli spostamenti dei tedeschi che a Torre a Decima avevano insediato il comando. Finita la guerra, Nadia e Renato si ricongiunsero. Ma la lunga scia di odi e vendette non era finita. Durante una festa alla Madonna del Sasso, il 13 maggio 1945, durante una sparatoria, restano uccisi un partigiano, il maresciallo del posto e suo figlio. Le indagini si indirizzano verso i capi partigiani, Ciandri è tra loro. Il processo si svolge con Ciandri contumace - è espatriato in Francia - che viene condannato a 19 anni di reclusione. Nada non lo abbandona e continua a sostenerlo. Nel 1950 viene catturato dall'Interpol e portato in Italia. Un anno dopo, i due si sposano in carcere: una decisione di grande coraggio per una ragazza dell'epoca, legarsi a un uomo che ha quasi vent'anni di prigione da scontare. Nel 1960 esce il romanzo 'La ragazza di Bube' di Carlo Cassola, che quello stesso anno vince il Premio Strega. La vicenda riprende vigore e viene accolta la domanda di grazia: il 22 dicembre 1961 Renato Ciandri, ormai per tutti 'Bube', è un uomo libero. Morirà il 6 novembre 1981, a 57 anni. Nada Giorgi raccoglie idealmente il testimone e inizia una lunga stagione di "resistenza" a quella che lei considera una verità sbagliata, quella del tribunale e del romanzo. Nada ha sempre testimoniato l'innocenza del marito e ha difeso con le unghie e con caparbietà i sui ideali, la lealtà a Bube, il rispetto, l'amore totale, l'onestà, i valori universali. "Se n'é andata la ragazza di Bube, ma resteranno sempre con noi il suo coraggio e l'amore per la libertà e per la verità": la ricorda così il segretario nazionale del Psi, Riccardo Nencini sottolineando che lo legava "all'amica Nada un profondo sentimento di affetto e di stima reciproca". "Ha difeso con tutta se stessa la figura di Bube, ristabilendo una verità storica "La sua vicenda personale - ha concluso Nencini - è la testimonianza dell'Italia migliore, che lotta per i valori in cui crede, che va avanti con il merito e con la volontà, che non si arrende dinanzi alle difficoltà della vita. Un esempio bellissimo per i giovani di oggi e di domani".

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