Nicola Ricciotti al centro tra garibaldi e Mazzini
(Frosinone, 11 giugno 1797 – Vallone di Rovito, 25 luglio 1844)
è stato un patriota italiano del Risorgimento.
Partecipò ai moti del gennaio 1821, assieme ai suoi fratelli Domenico e Giacomo. A seguito del fallimento del tentativo insurrezionale, dovette fuggire insieme a Giacomo, mentre Domenico fu arrestato dalla polizia pontificia. A Pontecorvo si unì (in qualità di Ufficiale) all'esercito napoletano di Guglielmo Pepe, partecipando alla presa di Rieti e alla battaglia di Antrodoco. Sconfitti dagli Austriaci, dopo cinque mesi dal tentativo insurrezionale di Frosinone i due fratelli Ricciotti si consegnarono alla giustizia papale. Nicola confessò (seguendo una strategia processuale) la sua appartenenza alla Carboneria, di cui le autorità erano già peraltro a conoscenza; fu ugualmente condannato a morte, pena poi commutata nel carcere a vita, da scontare nella Fortezza di Civita Castellana. Nel 1831, liberato a seguito dell'amnistia concessa da papa Gregorio XVI, si recò in esilio in Corsica, dove conobbe Giuseppe Mazzini. Partecipò quindi ai moti del 1831 in Romagna e nelle Marche. Poiché anche queste insurrezioni fallirono, nel 1833 riparò in Francia, a Marsiglia, dove si trovava anche Mazzini: aderì così alla "Giovine Italia" con lo pseudonimo di Botzaris (in memoria di Marco Botzaris, patriota greco). Sempre a Marsiglia incontrò Giuseppe Garibaldi. Nel 1835 era in Spagna, a combattere contro i carlisti, ottenendo vari riconoscimenti tra cui nel 1843 il conferimento del grado di Colonnello di Fanteria. Mazzini lo incaricò poi (1844) di preparare moti insurrezionali in Italia, per cui lasciò la Spagna e si unì ai Fratelli Bandiera, in occasione della spedizione in Calabria. Catturato dai borbonici e condotto nel Vallone di Rovito, presso Cosenza, morì fucilato assieme ai fratelli Attilio ed Emilio Bandiera e agli altri compagni. Garibaldi metterà al suo quarto figlio, nato nel 1847, il nome Ricciotti, in onore del patriota frusinate, verso cui nutriva grande stima. A Frosinone, in Piazza della Libertà, Nicola Ricciotti è ricordato da un monumento realizzato da Ernesto Biondi nel 1910
(Frosinone, 11 giugno 1797 – Vallone di Rovito, 25 luglio 1844)
è stato un patriota italiano del Risorgimento.
Partecipò ai moti del gennaio 1821, assieme ai suoi fratelli Domenico e Giacomo. A seguito del fallimento del tentativo insurrezionale, dovette fuggire insieme a Giacomo, mentre Domenico fu arrestato dalla polizia pontificia. A Pontecorvo si unì (in qualità di Ufficiale) all'esercito napoletano di Guglielmo Pepe, partecipando alla presa di Rieti e alla battaglia di Antrodoco. Sconfitti dagli Austriaci, dopo cinque mesi dal tentativo insurrezionale di Frosinone i due fratelli Ricciotti si consegnarono alla giustizia papale. Nicola confessò (seguendo una strategia processuale) la sua appartenenza alla Carboneria, di cui le autorità erano già peraltro a conoscenza; fu ugualmente condannato a morte, pena poi commutata nel carcere a vita, da scontare nella Fortezza di Civita Castellana. Nel 1831, liberato a seguito dell'amnistia concessa da papa Gregorio XVI, si recò in esilio in Corsica, dove conobbe Giuseppe Mazzini. Partecipò quindi ai moti del 1831 in Romagna e nelle Marche. Poiché anche queste insurrezioni fallirono, nel 1833 riparò in Francia, a Marsiglia, dove si trovava anche Mazzini: aderì così alla "Giovine Italia" con lo pseudonimo di Botzaris (in memoria di Marco Botzaris, patriota greco). Sempre a Marsiglia incontrò Giuseppe Garibaldi. Nel 1835 era in Spagna, a combattere contro i carlisti, ottenendo vari riconoscimenti tra cui nel 1843 il conferimento del grado di Colonnello di Fanteria. Mazzini lo incaricò poi (1844) di preparare moti insurrezionali in Italia, per cui lasciò la Spagna e si unì ai Fratelli Bandiera, in occasione della spedizione in Calabria. Catturato dai borbonici e condotto nel Vallone di Rovito, presso Cosenza, morì fucilato assieme ai fratelli Attilio ed Emilio Bandiera e agli altri compagni. Garibaldi metterà al suo quarto figlio, nato nel 1847, il nome Ricciotti, in onore del patriota frusinate, verso cui nutriva grande stima. A Frosinone, in Piazza della Libertà, Nicola Ricciotti è ricordato da un monumento realizzato da Ernesto Biondi nel 1910
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