martedì 15 settembre 2020

Antonio Ascari


Nato da una famiglia dedita al commercio del grano, fin da ragazzo era affascinato dai motori a scoppio e si dilettava nel riparare i macchinari per l'agricoltura. Trasferitasi la famiglia a Milano sotto la spinta del fratello, trovò lavoro presso la ditta automobilistica, dove apprese le tecniche di costruzione delle vetture. In seguito intraprese la carriera di meccanico elaboratore e pilota di modelli sportivi dell'Alfa Romeo. Sfiorò varie volte la vittoria nei Gran Premi e in competizioni ugualmente prestigiose come la Targa Florio, dove l'affermazione gli sfuggì sempre per poco. Finalmente nel 1924 riuscì a trionfare nel Gran Premio d'Italia sul circuito di Monza. Si ripeté l'anno successivo vincendo il Gran Premio del Belgio a Spa, avviandosi a diventare il più forte pilota di quegli anni. Impegnato nel primo Campionato del Mondo Marche, il 26 luglio 1925 morì in un incidente avvenuto nel circuito di Montlhéry presso Parigi, durante il Gran Premio di Francia, quando era in testa alla corsa. Diede i natali al figlio Alberto, campione mondiale 1952 e 1953 con la Ferrari.

 

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