Con questa sentenza, il 10 marzo 1302, Dante viene condannato all’esilio da Firenze. Alighieri Dante è condannato per baratteria, frode, falsità, dolo, malizia, inique pratiche estortive, proventi illeciti, pederastia, e lo si condanna a 5000 fiorini di multa, interdizione perpetua dai pubblici uffici, esilio perpetuo (in contumacia).
Nella foto, Dante deriso a Verona in un quadro di Antonio Maria Cotti (1879).
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