Quel bambino era sempre solo:
gli occhi grandi guardavan le cose
e i pensieri s'alzavano a volo!
Piccola casa dove viveva:
senza rondini e senza rose.
Ma la rosa più bella del mondo,
una rosa colar di fiamma,
era il cuore della mamma.
Picco la casa con finestre
che guardavano i cieli lontani,
aspettando, di là, in segreto,
tanta luce per il domani.
Povera casa, casa piccina:
ma v'ardeva una grande fucina;
un'incudine e un martello,
che squillavano alla mattina,
per quel bimbo avventurato
han suonato una sveglia da re;
e faville di ferro e di fuoco
sono state il suo primo gioco.
Ostilio Lucarini
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