TREMORI
Quando le nubi dell’oceano s’allungano sulle colline
Dell’entroterra infuriando nel bruno autunno inoltrato,
E l’orrore empie la valle infracidita,
E la guglia cade sfracellandosi nel villaggio,
Io medito sui mali della mia gente —
La tempesta che scoppia dalla devastazione del tempo
Sulla speranza più chiara del mondo
S’è unita al crimine più spregevole dell’uomo.
Ora del lato oscuro della natura bisogna tener conto —
(Ah! scoraggiato il buon umore è volato via)
Una creatura può leggere là avanti il ciglio imbronciato
D’una nera montagna solitaria.
Con grida i torrenti cadono giù per le gole,
E i temporali si formano dietro il temporale che sentiamo:
L’abete scricchiola nel travicello, la quercia nella chiglia di prua.
Herman Melville
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