Sul pianeta AccaZeta
c'era un traffico caotico.
Un povero poeta,
divenuto nevrotico
per il chiasso, la confusione
e gli strombettamenti,
affaciatosi al balcone
gridava ai quattro venti:
«Basta con queste macchine!
È peggio della guerra!
Vorrei che le automobili
sprofondassero sotto terra!».
«Esagerato!» disse
il sindaco che lo udì;
ma un'idea formidabile
gli venne lì per lì...
Sotto terra fece scavare
una rete di gallerie
larghe, bene asfaltate,
benissimo, illuminate...
Voi direte: Ma bravo!
La pensata è tanto strana?
Non esiste da un pezzo
la Metropolitana?..
Aspettate di sentire
quel che il sindaco decretò
quando solennemente
l'opera inaugurò:
«Nelle strade sotterranee,
amati cittadini,
da oggi scenderanno
automobili e motorini. .
Le strade superiori,
scomparso ogni rumore,
saranno per i pedoni
e per le loro signore.
Vi potranno, senza pericolo,
passeggiare i vecchietti:
vi giocheranno alla palla
i nostri figlioletti.
E i signori poeti,
se non trovano la rima,
non potranno accusare
il traffico, come prima...».
Sono tutti felici
adesso., su Acca Zeta:
pedoni e automobilisti,
i bambini e il poeta.
Gianni Rodari
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