sabato 30 settembre 2017

Ditelo con i fiori


Stramonio
In Europa lo stramonio, simbolo di inganno e depravazione, viene anche chiamao "erba delle streghe", a causa delle proprietà narcotiche e allucinogene sfruttate durante i sabba per avere visioni e compiere riti.
Alcune credenze popolari narrano di come lo stramonio possa essere utilizzato per riconoscere streghe e stregoni: se venisse posta una pianta con fiore e frutto sul davanzale di una finestra, la strega che si trovasse a passar da quelle parti, non riuscirebbe più ad allontanarsi, catturata dall'odore irresistibile.
Spesso i ciarlatani usavano questa pianta per creare effetti tossici e malessere su persone a cui, ovviamente, tentavano di vendere miracolosi e, soprattutto, costosi rimedi.
Originario secondo alcune fonti del Messico, lo stramonio (Datura Stramoium, famiglia delle Solanacee, la stessa della Mandragola) è una pianta molto diffusa, più abbondante nelle regioni tropicali e rarissima in quelle artiche.
Introdotta probabilmente in europa nella seconda metà del XVI secolo, in Italia cresce spontaneamente in quasi tutte le regioni, lungo le strade di campagna o in zone incolte.
Lo stramonio è una pianta erbacea a ciclo annuale.
Il fusto glabro, alto anche fino ad un metro, è ramoso e biforcato, con grandi foglie lobate di color verde brillante.
Il frutto, capsula globosa simile a una noce per dimensione e forma ma ricoperta di spine, contiene al suo interno numerosi semi rugosi e reniformi che, verso ottobre, vengono liberati verso l'alto. I fiori di forma tubolare, ermafroditi, sono presenti da giugno all'autunno nelle zone terminali dei rami e composti da 5 petali pieghettati e acumitati, di colore bianco con eventuali sfumature violastre.
Di aspetto avizzito durante il giorno, i petali mostrano la loro bellezza aprendosi nelle ore notturne ma rilasciano un penetrante odore sgradevole che attira le farfalle notturne.
Conosciuto fin dai tempi degli Aztechi, lo Stramonio era utilizzato in molte culture come pianta necessaria per la divinazione. Lo stregone, dopo aver ingerito foglie o semi triturati, cadeva in uno stato di trance durante il quale veniva posseduto dagli spiriti. Al risveglio, poteva annunciare a tutta la popolazione i messaggi che gli erano stati svelati durante il sonno allucinatorio.
Durante riti di iniziazione, lo stramonio era utilizzato come mezzo per ottenere visioni della vita futura dei ragazzi che passavano dalla giovinezza alla vita adulta.
In alcuni riti notturni africani, lo stramonio veniva fatto ingerire a ragazze filatrici di cotone, che riuscivano poi a essere sedate solo da un battitore di tamburo che le induceva a ballare una danza liberatoria.
Presso alcune popolazioni indiane, parti della piana venivano considerate fondamentali, mischiate ad altri ingredienti, per la preparazione di un potente afrodisiaco che veniva utilizzato per amplificare ed accelerare il piacere femminile.

venerdì 29 settembre 2017

IL LINGUAGGIO DEI FIORI


Il significato di Agapanto è...
- Ti amo
- Messaggio d'amore
Quando si parla di agapanto bisogna sempre ricordare che è un parente del giglio e che al pari dello stesso è uno dei fiori più antichi utilizzati per scopi ornamentali. E come quest’ultimo nel linguaggio dei fiori esprime amore. In questo caso però il suo significato supera quella che è l’ideale barriera del sentimento, arrivando addirittura a rappresentare un simbolo di coesione sociale.
L’agapanto è una fioritura estiva colorata originaria dell’area Mediterranea e del Nord Africa. Oggi ne vogliamo esplorare con voi il significato, parlando contestualmente delle sue peculiarità. Il suo colore azzurrino è perfetto per essere utilizzato in un aiuola di piante estive data la sua grande scenograficità. La sua famigliarità con il giglio deve avere aiutato molto in questo caso, portandolo ad una certa equiparazione con lo stesso. Ed il suo aspetto ha fatto il resto. Regalare un mazzo di gigli ed agapanti esprime un amore completo, totale, a partire dalla sua innocenza fino ad arrivare alla sua complessità, rappresentata proprio da quest’ultima fioritura, che appare sì molto bella, ma altrettanto difficile da maneggiare per via della sua forza urticante.

A differenza del giglio, non è possibile dare all’agapanto una nota di colore religiosa. Il giglio rappresenta la purezza nella sua essenza e viene considerato il fiore della Madonna. L’agapanto rimane comunque, non dimenticatelo, una perfetta fioritura per il vostro giardino o il vostro terrazzo, o un graditissimo regalo per la persona che amate. O per qualsiasi appassionato di fiori, che non potrà fare a meno di ammirarla e curarla.

mercoledì 27 settembre 2017

Il significato di Crescione dei prati


Il significato di Crescione dei prati è...
- Errore paterno
Crescione dei prati “Cardamine sativum o pratensis”, che cresce allo stato selvatico nei prati soleggiati; lo stelo è molto lungo e in alto ha foglie piuttosto larghe, mentre alla base sono più piccole; produce piccoli fiori bianchi o rossastri che nel ‘700 erano reputati stimolanti, diuretici e antispasmodici (molto utilizzati, allora, nell’epilessia infantile come riporta Antonio Targioni Tozzetti nel suo Corso di botanica medico-farmaceutica, Firenze 1847)
I BENEFICI DEL CRESCIONE
Il crescione è una miniera di preziosi nutrienti: vitamine C, A, B1, B2, B3, PP, E e carotene, minerali come ferro, fosforo, rame, zinco, calcio. Grazie alle sue composizioni chimico-biologica, il crescione favorisce la digestione, è un tonico, remineralizzante, diuretico, depurativo, cura l’anemia e contribuisce ad abbassare la glicemia. Le sue proprietà si sviluppano però soltanto dal prodotto fresco, seccato diventa inerte.

IL CRESCIONE NELLA STORIA
Il crescione è una pianta conosciuta e consumata già in tempi antichi: pare che i Persiani lo facessero consumare ai bambini, ritenendo che crescessero più sani, mentre i Romani lo consideravano un potente afrodisiaco e un rimedio essenziale contro la forfora e la caduta dei capelli.

L’USO DEL CRESCIONE IN CUCINA
Le foglie di crescione d’acqua, mangiate fresche in insalata, arricchiscono l’organismo di vitamine e sali minerali e hanno proprietà depurative a livello intestinale e renale. Il crescione inglese vanta prevalentemente proprietà depurative e diuretiche. Aiuta, inoltre, a combattere astenia e senso di debolezza fisica. Per le sue qualità disintossicanti viene spesso consigliato ai fumatori. Il crescione ha un sapore aromatico, pungente, che richiama un po’ quello della senape e per questa sua caratteristica è spesso utilizzato per dare più sapore a formaggi freschi. Viene, inoltre, usato nelle insalate, in salse per aromatizzare il pesce, per arricchire frittate e quiche o anche per guarnire i piatti. Gli scandinavi lo utilizzano molto insieme alle carni. In Romagna esiste una variante della piadina chiamata “crescione”, che si prepara farcendo la sfoglia e ripiegandola su se stessa prima di cuocerla: uno degli ingredienti con cui questa specialità è generalmente farcita è appunto il crescione.

4 settembre Santa Rosalia


 
Santa Rosalia Sinibaldi
 (Palermo, 1128 – Palermo, 4 settembre 1165)
è venerata come santa vergine dalla Chiesa cattolica.
 
Secondo la tradizione, appartenne alla nobile famiglia dei Sinibaldi del XII secolo. Secondo la tradizione cattolica, nel 1624 salvò Palermo dalla peste e ne divenne la patrona, spodestando santa Cristina, santa Oliva, santa Ninfa e sant'Agata. Mentre infuriava una terribile epidemia arrivata in città da alcune navi provenienti da Tunisi (antica "Barbaria"), la santa apparve infatti in sogno ad un cacciatore (abitante dell'antico quartiere della "Panneria") indicandogli dove avrebbe potuto trovare i suoi resti in una spelonca del Monte Pellegrino, che portati in processione in città fermarono l'epidemia. Il culto della santa è tuttavia attestato da documenti (Codice di Costanza d'Altavilla depositato presso la Biblioteca Regionale di Palermo . Essendo infatti la Santa palermitana la sua memoria nel 1600 lasciava qualche residuo nelle litanie (si narra infatti che durante una delle processioni che invocavano i vari santi per liberare la città dal contagio, due diaconi pronunciassero il nome di Santa Rosalia contemporaneamente, segno che fece riaffiorare l'interesse in città per il suo culto "sopito"). La riscoperta del suo corpo glorioso sul Monte Pellegrino incastonato in un involucro di roccia cristallina ne sancì il definitivo e popolare patrocinio, ratificato a Roma sotto il pontificato di Urbano VIII Barberini. Il culto è particolarmente vivo a Palermo, dove ogni anno, il 14 e il 15 luglio, si ripete il tradizionale "Festino" che culmina nello spettacolo pirotecnico del 14 notte e dalla processione in suo onore del 15. Il 4 settembre invece la tradizionale acchianata ("salita" in lingua siciliana) a Monte Pellegrino conduce i devoti al Santuario in circa un'ora di scalata a piedi..
 
« Io Rosalia di Sinibaldo, figlia del Signore della Quisquina e del Monte delle Rose, per amore del mio Signore Gesù Cristo, ho deciso di abitare in questa grotta »

La resistenza impura

 

La resistenza impura

Agli uomini senza ambizioni politiche,
senza particolari doti d'ingegno, senza relazioni influenti,
cioè senza possibilità di scambio o di scampo,
che caddero oscuramente,
mossi da elementari bisogni e da elementari ideali.
A questi uomini che in morte come in vita
non ebbero mai né chiesero quartiere
e di cui la storia, che pure soprattutto di essi
si nutre, disperde prudentemente le tracce.
 
 Luca Canali

A mio padre

Risultati immagini per A mio padre


Ci siamo forse sempre
amati
senza incontrarci mai.
L’unico adulto
errore senza indulto
nella tua vita di ragazzo
mai cresciuto
(al pari di me)
è averci generati.
Luca Canali

Luca Canali



Luca Canali
scrittore e saggista italiano
(Roma, 3 settembre 1925Roma, 8 giugno 2014)
Ha insegnato letteratura latina nelle università di Pisa e di Roma. Oltre che per i suoi studi critici sulla latinità come quelli su Cesare, Petronio e Lucrezio, è noto come finissimo traduttore, tra l’altro di Virgilio e di Lucano, nonché come poeta e narratore. Come poeta è autore di numerose raccolte: Un'altra stagione (1959), La deriva (1979), Il naufragio (1983), Toccata e fuga (1984), Giuro di dire (1985), Fasi (2002), Alla maniera di (2006), Lampi (2011), Su di me fuoco amico (2012). Più direttamente autobiografica è la produzione narrativa: La Resistenza impura (1965), La vecchia sinistra (1970), Il sorriso di Giulia (1979), Autobiografia di un baro (1983), Spezzare l'assedio (1984), Amate ombre (1987), Diario segreto di Giulio Cesare (1994), Nei pleniluni sereni (1995), Pietà per le spie (1996), Reds (2003), Cronaca di follie e amori impossibili (2004), Fuori dalla grazia (2008), L'interdetto (2009). Ha pubblicato lo studio di poetica letteraria La dismisura (1993) e, nello stesso anno, ha curato una monumentale Antologia della poesia latina.

3 sett.San Gregorio I, detto Magno


 

San Gregorio I, detto Magno
Papa e dottore della Chiesa
Roma, 540 - 12 marzo 604
(Papa dal 03/09/590 al 12/03/604)
Patronato: Cantanti, Musicisti, Papi
Etimologia: Gregorio = colui che risveglia, dal grecoEmblema: Colomba, Gabbiano
 
Nacque verso il 540 dalla famiglia senatoriale degli Anici e alla morte del padre Gordiano, fu eletto, molto giovane, prefetto di Roma. Divenne poi monaco e abate del monastero di Sant'Andrea sul Celio. Eletto Papa, ricevette l'ordinazione episcopale il 3 settembre 590. Nonostante la malferma salute, esplicò una multiforme e intensa attività nel governo della Chiesa, nella sollecitudine caritativa, nell'azione missionaria. Autore e legislatore nel campo della liturgia e del canto sacro, elaborò un Sacramentario che porta il suo nome e costituisce il nucleo fondamentale del Messale Romano. Lasciò scritti di carattere pastorale, morale, omiletico e spirituale, che formarono intere generazioni cristiane specialmente nel Medio Evo.
Gregorio dopo avere intrapreso la vita monastica, svolse l’incarico di legato apostolico a Costantinopoli; eletto poi in questo giorno alla Sede Romana, sistemò le questioni terrene e come servo dei servi si prese cura di quelle sacre. Si mostrò vero pastore nel governare la Chiesa, nel soccorrere in ogni modo i bisognosi, nel favorire la vita monastica e nel consolidare e propagare ovunque la fede, scrivendo a tal fine celebri libri di morale e di pastorale. A Roma presso san Pietro, deposizione di san Gregorio I, papa, detto Magno, la cui memoria si celebra il 3 settembre, giorno della sua ordinazione).

Che succederà nei giorni che verranno?



Nessuno ha la sfera magica, nessuno può saperlo.
Dipende molto da noi ...se minimizzare le cose che ci accadono o farne un dramma.
Ogni persona ha il proprio carattere e se abbiamo un po' di anni addosso difficile cambiarlo. 
Io un pochino l'ho cambiato ...Di ogni cosa, ne facevo una tragedia (dentro di me): -COSA FACCIO! COSA DICO! Adesso cosa mi succederà?  mi arrovellavo e non risolvevo niente,se non stare male. Con gli accadimenti che si sono susseguiti negli anni,mi hanno fatto riflettere molto e adesso non mi preoccupo più di tanto.
Ho imparato che solo alla morte non c'è rimedio.
Del resto, una cosa dipinta di nero diventa  bianca. Una cosa senza importanza diventa un grattacapo, indipendentemente se ci disperiamo o no.

Il mio consiglio per chi è più giovane,  siate persone rette e allegre.
Non vi crucciate più del dovuto perché a volte le cose. si risolvono da sole.
Lucia.

Significato dei fiori Digitale


Nel linguaggio dei fiori e delle piante, per via della sua bellezza e delle sue proprietà estremamente salutari ma allo stesso tempo letali, la digitale simboleggia la sensualità proibita, ovvero, ciò che non deve esser fatto.
Oltre che come fiore ornamentale la digitale è nota e apprezzata per le sue proprietà erboristiche contiene infatti dei glucosidi che vengono adoperati sia in erboristeria che in farmacia per la cura dell’insufficienza cardiaca, è importante ricordare, però, che alte dosi o dosaggi non saputi utilizzare delle medesime sostanze risultano mortali. La digitale, digitalis, appartiene alla famiglia delle scrophulariaceae, è una pianta di origine europea ma nel corso dei secoli tramite ibridazione si è diffusa in America, Africa e Asia. Il suo nome, digitalis, è dovuto alla forma dei fiori che sono simili a dei ditali. La qualità più conosciuta è la digitalis purpurea che cresce spontanea nell’Europa centro-meridionale, è caratterizzata da fiori a campanula di colore rosso che fioriscono da giugno a settembre. Un’altra qualità molto nota in Europa è la digitalis lanata, caratterizzata da fiori di colore bianco con l’interno giallo. Per quanto riguarda l’Italia le qualità più diffuse sono la digitalis ferruginea e la digitalis micrantha, entrambe le specie crescono nell’Appennino centro meridionale e sono caratterizzate da fiori di piccole dimensioni di colore bianco.

Tutte le qualità di digitale sono biennali ciò vuol dire che non producono fiori durante il loro primo anno di vita ma che iniziano a fiorire solo l’anno successivo, durante il loro secondo anno di vita, al centro della pianta, nel mese di giugno, si sviluppa un lungo stelo coperto da fiori che potranno essere di diverso colore, a seconda la qualità della pianta. Essendoci molte qualità di digitale ibrida i fiori posso essere di colore bianco, rosa, viola, giallo e alcune con screziature al loro interno. Il periodo di fioritura dura circa un mese solitamente il mese di giugno, ma se lo stelo fioriero viene reciso esse ne produrranno un altro e rifioriranno durante il mese di settembre.

martedì 26 settembre 2017

Buonanotte a te




Buonanotte a te che ti sei affacciato al mondo
Buonanotte a te che vai al lavoro,
Buonanotte a te che sei in pensione e ti senti quasi inutile
Buonanotte a te che sei in ospredale e non prendi sonno.
Spero che un timido raggio di luna entri nella stanza
si appoggi sul tuo letto e ti apra il cuore alla speranza,
per lenire ogni dolore e preoccupazione.
Guarda sorridendo quel timido raggio
e vedrai un cielo infinito di stelle,
sono tanti occhi che ti guardano e ti cullano
piano, piano faranno chiudere i tuoi e non ti sentirai più solo/a

Lucia ·.·´¯`·.·★

Un colpo di dadi non abolirà mai il caso




Un colpo di dadi non abolirà mai il caso


No
Non è "l'art pour l'art"
La superiore espressione dei poeti e degli uomini
Né il realismo socialista, che è semplicemente politica
Né il godimento delle classi privilegiate
Non è questa la missione dei poeti
Perché non è possibile
Solo con la bellezza astratta
O con quella convenzionalmente descrittiva
O solo con il "mostra ciò che dovresti" o con l'"infatti"
Che siano sostituiti o soffocati gli slanci degli impulsi
Giacché la parola non è logica
Giacché la bellezza non è estetica
E il buono non è etica
Giacché "un coup de dés jamais n’abolira le hasard"
Giacché uno spermatozoo soltanto basta
Per fecondare l'ovulo della donna o la parola
Giacché soltanto l'amore vince la morte
La poesia sarà spermatica
Assolutamente erotica
O non esisterà.
 
Andreas Embirikos

I dardi


 

I dardi

Una fanciulla in un giardino

Due donne in un vaso di fiori

Tre fanciulle nel mio cuore
Senza limiti senza condizioni.

Una palma di mano su un vetro
Una palma di mano su un seno
Un bottone che si sbottona
Una mammella che si scopre
Mentre il Sagittario con i dardi
Brilla lassù in cielo
Senza limiti senza condizioni.

Andreas Embirikos

Andreas Embirikos




(Brăila, 2 settembre 1901Atene, 3 agosto 1975) è stato un poeta greco, considerato come il primo poeta surrealista greco.
Di origini rumene, Embririkos si trasferì con la famiglia in Grecia quando aveva ancora sette anni e iniziò a studiare facoltà di filosofia all'Università di Atene. Terminati gli studi cominciò a scrivere le prime poesie ed in seguitò compì numerosi viaggi in Francia e in Inghilterra dove intraprese anche l'attività di fotografo.


Significato dei fiori: la zinnia


Nel linguaggio dei fiori la zinnia è simbolo dellaSEMPLICITA' grazie alla sua capacità di crescere senza necessitare cure troppo complicate.
Quando regalato nell’ambito di sentimenti amorosi, è sinonimo di Nostalgia per una persona lontana.
La zinnia è un fiore estivo molto semplice da coltivare ed amato, oltre che per questo, per la sua bellezza e capacità di essere appariscente nonostante la sua semplicità. E’ il colore che parla per questa fioritura estiva, rendendola unica nel suo genere.
Parliamo di una pianta che riesce a raggiungere e superare i 50 cm di altezza, che cresce bene in compagnia di ortaggi e piante da orto senza disturbarle più di tanto o sottrarre loro i nutrienti (vi consigliamo ad ogni modo di coltivarle in piena terra per bordure ed aiuole o in alternativa in vaso). A dispetto del loro essere colorate in modo intenso e per questo difficilmente in grado di passare inosservate. Ricordiamo che la zinnia appartiene alla famiglia delle composite, può essere di diverse specie e diversi colori. Molte di esse sono autunnali ed altre di tipo perenne, ma tutte con origine nel continente americano ed in particolare in Messico. Si tratta di un fiore generalmente molto amato dagli appassionati perché in grado di riempire il giardino di colore con i suoi numerosi fiori e di resistere in generale molto bene alle intemperie. Come fiore reciso viene addirittura coltivato industrialmente per l’appeal che è in grado di suscitare. E’ perfetto anche per essere coltivato in vaso per ornare i balconi. Se vi state chiedendo da cosa derivi questo suo particolare nome è presto detto: è ispirato al cognome del medico tedesco (Zinn) che ha catalogato il fiore per primo. Rappresentata anche la grandezza spirituale, proprio grazie al contrasto tra la sua semplicità di coltivazione ed il suo aspetto sfavillante ottenuto grazie a diverse ibridazioni nel tempo.

lunedì 25 settembre 2017

Simbologia delle piante e dei fiori 🌳🌺


Il Cedro, albero simbolo del Libano
è una conifera appartenente alla famiglia delle Pinaceae.
l Cedro è il simbolo dell’immortalità e dell’eternità. È l’incarnazione della grandezza d’animo e di elevazione spirituale per l’altezza del suo fusto e dei suoi rami. Spesso le statue sacre sono scolpite nel legno di questo robusto ed elegante albero. Il Cedro del Libano, in antichità, era molto diffuso nella Mediterraneo Orientale. Si ritiene, infatti, che il tempio di Gerusalemme, il palazzo di Salomone ed il Labirinto di Minosse, fossero sorretti da colonne di Cedro.
I Cedri sono alberi sempreverdi e possono raggiungere considerevoli altezze.
Alcuni esemplari possono arrivare ai 60 metri di altezza anche se, normalmente, raggiungono mediamente i 40 metri. Una delle caratteristiche di questo albero è quella di produrre una resina aromatica che viene usata, sin dai tempi antichi per profumare ambienti.
Nella cultura egizia la resina di questa pianta veniva usata nei processi di imbalsamazione. Questo albero si presenta possente e maestoso con un tronco massiccio e possente e ramificazioni molto larghe a formare una chioma che varia da un verde intenso a un verde bluastro.
Altra particolarità dei Cedri è quella di produrre caratteristiche pigne (strobili) che variano dai 6 ai 12 cm di altezza e che, raggiunta la maturazione, rilasciano particolari semi alati.
I Cedri sono grandi alberi di montagna originari dell’Himalaya occidentale (Cedrus deodara) e del Mediterraneo (Cedrus libani).
In natura si trovano ad altezze di che variano tra i 1500 e i 3200 metri sulle montagne dell’Himalaya e tra i 1000 e i 2000 metri sulle montagne che si affacciano sul bacino del Mediterraneo.
In Italia si possono ammirare nella Pianura Padana e sulle prealpi dell’Italia Settentrionale.

sabato 23 settembre 2017

Ditelo con i fiori🍀


Giglio bianco: verginità, purezza, maestà.
Il Giglio, noto anche come Lilium, è una pianta appartenente alla famiglia delle Liliaceae e, come l'Iris, è originario dell'Europa, dell'Asia e del Nord America. Il Giglio può raggiungere i 2 metri di altezza, e presenta fiori dai più svariati colori a seconda della specie e del cultivar. Originario della penisola balcanica e dell'Asia occidentale è stato portato nel bacino del Mediterraneo dai Fenici. Il Giglio è considerato infatti il più antico fiore usato a scopo ornamentale e compare nell'iconografia e nelle tradizioni di diverse civiltà e culti. Presso gli imperi egiziano e assiro il Giglio diventò l’emblema della sovranità reale e dell’innocenza verginale delle ragazze avviate al matrimonio. Presso i Greci e i Romani il Giglio simboleggiava l'amore sublime e la procreazione.
Al giglio sono associati anche altri significati, dovuti sia alla storia e alle leggende che lo vedono come protagoniste, sia alla sua struttura come pianta.
Il fiore ha uno stelo alto che si erge dritto, non si piega ma piuttosto si spezza. Questa sua caratteristica la porta ad essere simbolo di fierezza, legata alla nobiltà d'animo e che un tempo veniva fatta combaciare con la nobiltà di casato. Il giglio è di conseguenza anche simbolo di nobiltà e di alto lignaggio.
Il tutto è stato riportato in campo sentimentale e donare alla propria amata uno o più gigli è come dirle "Tu sei la mia regina".

venerdì 22 settembre 2017

2 settembre Sant' Elpidio Abate


 

Sant' Elpidio Abate
sec. IV
Etimologia: Elpidio = speranza, dal greco

Emblema: Bastone pastorale

A sud di Ancona alcune cittadine portano il nome del santo odierno: S. Elpidio a Mare, S. Elpidio Morico, Porto S. Elpidio. Nel Piceno questo nome è frequente anche nelle persone, e tuttavia poco si conosce di questo santo, lontano nel tempo e nella memoria, al punto d'essere confuso con vari personaggi. Qualcuno ritiene che S. Elpidio sia originario della Cappadocia. Lo scrittore Palladio lo ricorda nella sua Storia Lausiaca come un eremita vissuto per molti anni in una spelonca presso Gerico e ne tesse gli elogi consueti per un asceta che, estraniatosi dalla compagnia degli uomini, scelse la solitaria scalata alle vette della perfezione cristiana. Proprio nell'epoca in cui visse S. Elpidio, nel IV secolo, andava affermandosi una nuova forma di monachesimo, con S. Pacomio, iniziatore del "cenobitismo" cioè della vita comunitaria. Nella Tebaide, presso il Nilo, aveva fondato i primi conventi di uomini e di donne, divisi in celle individuali, con la chiesa e il refettorio in comune. A capo di ogni nucleo (il futuro convento) è l'abate che ha il compito di fare osservare la regola comune, imporre la castità, il lavoro, il digiuno e la recita dell'ufficio. Pochi anni dopo S. Pacomio, il grande teologo e mistico orientale S. Basilio di Cappadocia dava una regola più mitigata ma più saggia, destinata a diventare la "magna charta", le costituzioni, di tutto il monachesimo cristiano, sia in Oriente che in Occidente, tramite la Regola benedettina. S. Basilio poneva l'accento sul lavoro manuale e intellettuale e rafforzava l'autorità dell'abate per eliminare gli eccessi delle fantasie personali. Non sempre i risultati rispondevano alle buone premesse: molti monaci, autentici girovaghi, abbandonavano il convento per correre nelle strade o nelle grandi città, o si dedicavano ad esercizi ascetici tanto insoliti quanto spettacolari, come gli "stiliti", che vivevano immobili come statue su colonne e facevano piovere dall'alto saggi e rari consigli ai pellegrini che sostavano per ammirarli. Anche S. Elpidio aveva probabilmente lasciato il cenobio per un periodo di vita austera e solitaria nei pressi di Gerico, se accettiamo questa versione della vita del santo, che in un secondo tempo si sarebbe trasferito nel Piceno per stabilirvi una comunità monastica o comunque per esercitarvi una forma di apostolato tra il popolo. Alcuni studiosi tuttavia sono del parere che S. Elpidio sia stato originario del Piceno e abbia trascorso qui l'intera vita, conformandosi a una regola ascetica del tutto personale, ma tale da imporlo alla stima e più tardi alla devozione dell'intera regione.

Autore:
Piero Bargellini

A Settembre





A settembre sulla spiaggia
è finita l'allegria,
le onde baciano la sabbia
con un sole che va via.

I bagnanti sono pochi,
son tornati alle città
sulla spiaggia spenti i fuochi,
più la vita non ci stà.

Questo mare è desolato,
piange onde in quantità,
anche triste e abbandonato
la sua spiaggia bacerà.

Barche a vela all'orizzonte,
fanno tanta serenità,
con le vele dritte in fronte
si perdono nell'immensità.

Con la guida della luna
che nel mare si riflette
culla le barche come una cuna
illuminate da tante lucette.

Lucia.

Il signore Spicchio d’aglio,


Il signore Spicchio d’aglio,
con la moglie e con il figlio,
se ne stava sotto un tiglio
tra gli olezzi d’un bel giglio,
ma ecco un insetto senza paura
gli s’avvicina e gli fa una puntura.

Il signore Spicchio d’aglio,
con la moglie e con il figlio,
s’alza, agita le braccia,
tutto rosso sulla faccia
per la rabbia e la puntura.

Se lo piglio, lo taglio, lo taglio.
Se lo piglio, ne faccio poltiglia.
 Se lo piglio, lo metto in bottiglia.
Se lo piglio…

Intanto l’insetto dall’alto lo guarda.
Poi prende la mira
e di nuovo lo infilza.

Il signor Spicchio d’aglio,
con la moglie ed il figlio,
lascia il tiglio, lascia il giglio.
Mesto mesto torna a casa
.tra patate e cipolline
a sognar le pratoline 

Ada Bottini

Il profilo delle nuvole




Non confondere il profilo delle nuvole
con la cresta dei monti
Non tra il rosa, l’indaco e l’arancio
soffici di vapore
dovrai vivere.

Tuoi saranno il grigio, il marrone
il verde della terra.
Sii forte come la roccia grigia
che resiste agli insulti
del mare, del vento, del gelo.

Essa cede sconfitta all’ingegno dell’uomo
che con sottili arnesi
dalla nascosta potenza
la buca, la fruga, la sfalda.
Tu non ferirla troppo.

Sii generoso
come il marrone della terra
che accoglie e trasforma
la morte in vita.

Da un piccolo seme
un verde germoglio.
Tu ammirala con stupore inesausto.
Rispetta i suoi cicli e i suoi doni.

Sii tenero
come il verde degli alber
che offre bellezza e ristoro.
Impara a godere dell’ombra
in estate.

Osserva la vita
che trova rifugio tra rami
e fogliame
e quando ti sentirai
roccia terra albero
sarai uomo vero.

Allora riguarda
il profilo delle nuvole
e innalzati in sogni arditi
non temere di perderti
ritornerai più saldo e più vero.

© Bada 2006

Ada Bottini


Ada Bottini
Nata e residente a Rapallo.
Il lavoro d'insegnante le ha suggerito spunti per scrivere racconti per l'infanzia, dove i dolori e le esperienze difficili della vita hanno trovato largo spazio e dove l'ironia mitiga e sdrammatizza l’amara realtà. Le poesie sono un percorso di autoconoscenza e l'espressione dei vissuti più profondi. Insegnante elementare in pensione, diplomata in lingue inglese, francese e tedesco, da circa vent'anni dedico parte del mio tempo alla scrittura. Dapprima favole e filastrocche, in seguito poesie, attualmente anche racconti.Partecipo a selezionati concorsi nazionali ottenendo riconoscimenti e premi e segnalazioni tra cui il primo premio “Arquà Tetrarca” sezione racconti 1994 con "Il Primario", il primo premio “Vivere il mare” Santa Margherita Ligure con il libro per l'infanzia "Un mare...di parole" edizione Compagnia dei Librai Genova, il primo premio concorso “Zaccaria Neuroni 2003” sezione narrativa 7 - 10 anni con "Orcobaleno", il primo premio concorso “Carapacetiscrivo 2005” sezione racconti con "La mia guerra". Nel 1997 ho pubblicato il mio secondo libro di favole "Inventabimbi" edizione Compagnia dei Librai e nel 2003 il terzo libro per ragazzi "Orcobalenoe compagnia bella" sempre con la stessa casa editrice.Iscritta all'Accademia Culturale di Rapallo e all'Agave di Chiavari seguo con interesse la vita culturale della mia zona.

giovedì 21 settembre 2017

AUTUNNO


 
AUTUNNO
Attimi
Unici
Tinteggiano
Una magica
Natura
Nell'
Ombra
 
Lucia

IL LINGUAGGIO DEI FIORI


Il significato di Camomilla è...
- Energia nelle avversità
- Pazienza
La Matricaria chamomilla ha ispirato da sempre il simbolo della forza nelle avversità. Nell'antichità i giardinieri avevano l'abitudine di piantare della camomilla vicino a piante debilitate e sofferenti al fine di rafforzarsi e da qui probabilmente è derivato il suo significato.
Ma la camomilla indica anche la calma e la pazienza derivato da numerose leggende, abbastanza fantasiose che si narrano un po' in tutto il mondo.
In ogni caso, che la camomilla sia il simbolo della forza nelle avversità e contemporaneamente della calma ne è testimonianza il fatto che nella tomba di Ramset II sono state trovate tracce di polline di camomilla probabilmente messe li per dare al faraone la forza e la calma per affrontare il viaggio verso l'altra vita.
Nome di varie specie di piante erbacee delle Composite, dotate di proprietà antispasmodiche, stomachiche e blandamente sedative. Camomilla comune o camomilla volgare (Matricaria chamomilla), erba spontanea nei campi e nei prati, glabra, con foglie alterne bipennatosette, fiori in capolini, gialli quelli del disco, bianchi quelli del raggio, ricettacolo vuoto all'interno.
Camomilla romana o camomilla nobile (Anthemis nobilis), erba perenne largamente coltivata ovunque, tomentosa, di odore gradevole, simile in tutto alla camomilla comune ma il cui ricettacolo, all'interno, è pieno.

martedì 19 settembre 2017

IL LINGUAGGIO DEI FIORI


Il significato di Tasso è...
-Tasso: simbolo di eternità e immortalità
Il Tasso, il cui nome scientifico è Taxus baccata, è un albero appartenente all’ordine delle conifere. È molto usata come albero da siepe per ornare ville e giardini. Il Tasso è conosciuto anche con il nome di “albero della morte” per via della sua alta tossicità. Il Tasso è un albero sempreverde molto longevo che, a seconda delle condizioni climatiche e ambientali può raggiungere anche i 20 metri di altezza. Normalmente, comunque, lo si trova in natura come piccolo albero o arbusto non più alto di 5-7 metri. Di color verde scuro, si presenta con una chioma dalla forma a globo e irregolare. I rami appaiono di diversa misura e molto vicini al suolo. Ad eccezione dell’arillo (la polpa di colore rosso che circonda il seme commestibile) tutto l’albero è tossico, sia per gli animali che per l’uomo. Il grado di tossicità di questa pianta varia secondo la stagionalità ma anche in base al sesso è all’età della pianta. L’habitat naturale sono le zone umide e fresche con terreno calcareo. Normalmente lo si trova in tutta Europa e nella fascia che va dal Nord Africa al Caucaso. Come dicevamo in precedenza, sia le foglie che la corteccia di questa pianta, soprattutto se ingerite in grandi quantità, possono essere letali sia per gli animali che per l’uomo. Conseguenza di ciò è l’associazione, sin dai tempi antichi, del Tasso alla morte. Troviamo quindi questo albero nelle vicinanze di cimiteri celtici. Oppure intorno ai luoghi di sepoltura cristiani specialmente in Francia e Inghilterra. Ma questo albero non è solo simbolo di morte.

Infatti, per via della sua longevità e della resistenza al tempo del suo legno il Tasso assume anche il significato di immortalità.
Questo albero incarna quindi l’eternità e mostra alle anime la via del cielo. Questo, sia per la sua verticalità che lo innalza dritto verso il cielo che per le sue foglie perenni. Per questo motivo, se è vero che al Tasso è associata la morte, quest’ultima si pone come accesso ad una nuova vita e al continuo rinnovamento della vita attraverso la trasformazione. Anche in questo caso troviamo l’eterno ciclo di morte e rinascita. La porta attraverso la quale si apre la via per l’eterna vita dell’anima, ed infine la promessa di vita contenuta nella morte.

lunedì 18 settembre 2017

IL LINGUAGGIO DEI FIORI


Il significato di Xeranthemum è...
- Gioia tra le avversità
I Perpetuini (nome scientifico Xeranthemum L., 1753) sono un genere di piante spermatofite dicotiledoni appartenenti alla famiglia delle Asteraceae, dall'aspetto di piccole erbacee annuali o perenni dalla tipica infiorescenza a “margherita”.
Il nome del genere (Xeranthemum) deriva dalle parole greche “xero” e “anthos” e significano rispettivamente “secco” e “fiore” e derivano dalla caratteristica persistenza dei fiori rigidi e di lunghissima durata (non perdono neppure la colorazione dopo diversi anni). Anche il nome volgare (Perpetuini) deriva da questa loro particolare proprietà.
Il nome scientifico attualmente accettato è stato proposto da Carl von Linné (1707 – 1778) biologo e scrittore svedese, considerato il padre della moderna classificazione scientifica degli organismi viventi, nella pubblicazione Species Plantarum del 1753. (I dati morfologici si riferiscono soprattutto alle specie europee e in particolare a quelle spontanee italiane.)
Sono piante alte fino a 5 dm. La forma biologica prevalente è terofita scaposa (T scap); ossia sono piante erbacee che differiscono dalle altre forme biologiche poiché, essendo annuali, superano la stagione avversa sotto forma di seme; sono inoltre munite di asse fiorale eretto, spesso con poche foglie. Le parti non fiorali possono essere bianco-tomentose. Alcune specie possiedono un delicato aroma.


Alberi d'Autunno.