sabato 27 dicembre 2025

Una pace selvatica.



Una pace selvatica.

Non quella di un armistizio,
né quella della visione del lupo con l’agnello,
ma
come nel cuore dopo l’emozione:
parlare solo di una grande stanchezza.
So di saper uccidere,
perciò sono adulto.
E mio figlio gioca con un fucile giocattolo che sa
aprire e chiudere gli occhi e dire: Mamma.
Una pace senza il frastuono di spade ridotte a vomeri,
senza parole,
senza il suono di sigilli pesanti;
che sia leggera lassù, come schiuma bianca e pigra.
Riposo per le ferite.
Breve, persino.
(E il grido degli orfani si trasmette di generazione in generazione,
come in una staffetta:
un testimone che non cade.)
Che sia come fiori selvatici,
all’improvviso nell’urgenza del campo.
Una pace selvatica.

Yehuda Amichai

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