Il ragno saltimbanco
Fra ramo e ramo il rago saltimbanco
sale e discende; appeso al piede a uncino,
dondola in aria, torcesi sul fianco,
d'un gambo secco. Il fuco e la zanzara
sono le trombe della sua fanfara.
"Questa mane di spettacolo di gala:
vi presento la mosca ballerina,
che balla la farandola sull'ala.
Fiato alle trombe!" Il ragno qui s'inchina,
e, accennando col dorso il tempo al fuco,
galoppa sulla tela verso il buco.
Mastro grillo col mantice e la sega
fa capolino all'uscio della forgia;
la lumaca s'affaccia alla bottega
con tanto di binocolo e di gorgia;
sospende, fra le reste della spica
le sue tenaglie aperte la formica.
Ecco la mosca con gli occhiali d'oro.
Irrompe col suo ronzo nella piazza,
si scaglia in cielo, traccia un ghirigoro,
e dopo nella tela balla e impazza,
battendo col suo naso a martellina
le maglie lustre della sua guaina.
Accorre il ragno, con sussiego, al passo,
la prende nelle braccia e la presenta:
a destra e a mancina, in alto e in basso,
poi si prosterna, la sua stretta allenta
e dice piano: " Il pubblico è servito;
per oggi lo spettacolo è finito".
Nicola Vernieri.

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