giovedì 30 novembre 2023
mercoledì 29 novembre 2023
Impara a piacere a te stesso.
Quello che tu pensi di te stesso è molto più importante di quello che gli altri pensano di te.
SENECA
APPARENZA
La cortesia di alcuni è come una conchiglia levigata,
delicata al tatto, ma il cui interno manca la preziosa perla:
una conchiglia completamente chiusa ai bisogni del fratello.
Kahlin Gibran
APPRENDERE
Verrà mai un giorno in cui uomini saggi sappiano coniugare
i sogni giovanili con le gioie del sapere,
come il rimprovero unisce i cuori in contrasto?
Verrà mai un giorno in cui maestra dell'uomo sia la natura,
e il suo libro l'umanità e la sua scuola la vita?
Kahlin Gibran
martedì 28 novembre 2023
Non smettere mai di sognare
Non smettere mai di sognare perché sono i sogni che possono farti volare./
Non smettere mai di sorridere perché è il sorriso che può liberarti dalla tristezza./
Non smettere mai di pensare perché è nel pensiero che nascono le emozioni./
Non smettere mai di sperare perché la speranza può trasformarsi in realtà./
Non smettere mai di credere perché c’è sempre qualcuno che sta ascoltando i tuo cuore./
Non smettere mai di amare perché solo l’ amore fa splendere la tua anima./
Anonimo
lunedì 27 novembre 2023
La giustizia è la forza dei re,
La giustizia è la forza dei re,/
la furbizia è la forza della donna,/
l'orgoglio è la forza dei pazzi,/
la spada è la forza del bandito,/
l'umiltà è la forza dei saggi,/
le lacrime sono la forza del bambino,/
l'amore di un uomo e una donna è la forza del mondo./
Web
la furbizia è la forza della donna,/
l'orgoglio è la forza dei pazzi,/
la spada è la forza del bandito,/
l'umiltà è la forza dei saggi,/
le lacrime sono la forza del bambino,/
l'amore di un uomo e una donna è la forza del mondo./
Web
Buongiorno e buona settimana a tutti voi di tutto ❤👍🍀🍁💐
Buongiorno e buona settimana a tutti voi di tutto ❤👍🍀🍁💐
La vita è un enigma
Guardiamo al passato e lo rimpiangiamo,
sogniamo il futuro con ognuno le sue fantasie che non ci fanno apprezzare ciò che abbiamo.
E senza accorgercene, la vita scorre rincorrendo qualcosa di impossibile
che ci fa perdere ciò che conta davvero: il presente!
Perdiamo cose semplice come :
Uscire
Abbracciare
Ballare
Accarezzare
Riposarsi
Odorare i profumi della natura.
Insomma con il correre perdiamo molte cose che poi non riusciamo a recuperare.
Lucia🐞
domenica 26 novembre 2023
Un sorriso
Un sorriso/
sparso nel vento,/
un sorriso/
sparso nel tempo,/
sparso nell’eternità,/
nell'eternità della luce,/
avvolto per istanti/
dall'ombra di un cuore./
Un sorriso/
seminato in un sentimento,/
bagnato da dolcezza,/
serenità, amore./
Un sorriso/
scoperto/
e coperto da un gioco di labbra,/
di ciglia, di guance paffute./
Un sorriso smaltato di fresco,/
ricoperto di gioia,/
fissato con felicità./
Un sorriso,/
nato da un piacere di donare,/
mostrare ciò che noi siamo./
Un sorriso del mio amore,/
questo è il sorriso/
mi fa sentire tutto questo./
Un sorriso d'amore./
Roberto Perin
Il viaggio della vita
Ed eccoti catapultato
in un mondo sconosciuto...
..Nel medesimo istante in cui aprirai gli occhi
il tuo lungo viaggio avrà inizio..
E cammina, cammina non fermarti mai,
e cosa più importante
non guardare mai dietro.
Non fermarti a guardare
quanta strada hai fatto..
..cammina e impara,
va avanti e conosci,
va sempre avanti
non fermarti mai.
Carpisci in ogni istante
sentimenti e stati d'animo...
..e una arrivato alla tua meta
Girati
e Guarda..
..guarda con quanto ardore
e quanto hai fatto,
poi tira un gran respiro..
..e nel medesimo istante in cui
chiuderai gli occhi
il tuo viaggio sarà
terminato.
M. K. Gandhi
sabato 25 novembre 2023
Ora vi racconto come mai so questa poesia a memoria da una vita.
Ora vi racconto come mai so questa poesia a memoria da una vita.
Ai miei tempi (anni 1957/958) anno + anno - frequentavo la quinta elementare.
C'era come una moda che alla fine della scuola ogni compagna/o dedicasse uno scritto, una poesia, all'amica/o compagna/o di classe. Avevo un fratello più grande di me di 5 anni e già frequentava le superiori. Essendo io tanto curiosa, sbirciavo nei suo libri (Le Pleiadi) letteratura. E pensando e ripensando cosa potevo scrivere alla mia amica Roberta. Mi colpì questa poesia, ma non ne capii appieno il significato, altrimenti avrei pensato ad una cosa più semplice. Comunque le scrissi per bene questa poesia in una pagina bianca e mi firmai. (lei restò contenta). Passano gli anni, e ogni tanto questa poesia mi ritornava in mente, mancante di qualche parola e via, via, che ci pensavo la rimettevo insieme e da molti anni la so a memoria. Però c'è una cosa simpatica che riguarda questa cosa. Qualcuno di voi, si sarà accorto che posto dei libri vecchi di scuola. Ne ho una collezione di più di 100 libri dal 1887 agli ultimi anno 80 dei miei figli (i libri più brutti della mia collezione). Perché mi sono messa a collezionare libri di lettura di scuola? Perché ho sempre rimpianto i miei!!! La mia mamma volontariamente o no me li aveva buttati via. Ma torniamo alla cosa carina per me che ho fatto tanti anni fa. Nei mercatini dell'antiquariato , cercando sempre qualche libro, una volta vidi Le Pleiadi, 1, 2 e 3. Le acquistai e una volta che venne mio fratello (abita dal 1972 a Monaco di Baviera) glieli regalai.
Si commosse fino alle lacrime. Mi spiacque per le lacrime, ma ne fui molto contenta.
Lucia.🐞
All'amico
Allorché d’un bel giorno in su la sera
l’erta del monte ascenderai soletto,
di me ti risovvenga, e sul quel sasso,
che lagrimando del mio nome incisi,
su quel sasso fedel siedi e sospira.
225Volgi il guardo di là verso la valle,
e ti ferma a veder come da lungi
su la mia tomba invia l’ultimo raggio
il sol pietoso, e dolcemente il vento
fa l’erba tremolar che la ricopre.
Vincenzo Monti
Io me la ricordo la felicità
Io me la ricordo la felicità, era fatta di operai che andavano a trovare i parenti. In tre o in quattro in moto e chi poteva permettersi una macchina ma senza aria condizionata, le strade senza bollini neri. Erano gli anni dove i pensionati potevano permettersi la giusta ricompensa dopo una vita di sacrifici, erano gli anni delle scampagnate con i tavolini e le paste al forno, e quei contenitori frigo, più forniti dei supermercati.
La felicità, con quelle sedie pieghevoli e quei caffè nei thermos a fine pranzo, le foto con i rullini, i discorsi tutti insieme a fine pranzo, i bambini che facevano i bambini. Aveva un altro sapore la felicità, le sale da ballo con le lampadine colorate, le ragazze sedute che aspettavano l'invito per ballare quei lenti e conoscersi meglio, eravamo più estranei e molto più intimi senza sapere ancora il nome. Noi, figli dei francobolli e delle cartoline "tanti saluti dal mare" o "Auguri di buone feste" che spedivamo. Il sapore appiccicoso dei francobolli quando li leccavi. E ricevevi altrettante cartoline, con la serenità nella testa e la speranza sempre a portata di mano. Oggi i centri commerciali sono sempre aperti, le città sempre più popolate, i pensionati li vedi su una panchina che se trovano un amico per parlare sono contenti, ma a volte li vedi soli e sconsolati. Ci facciamo sempre più foto senza il bisogno di andarle a sviluppare, e qui, ci hanno fregato l'attesa!
Abbiamo voluto di più ma abbiamo ottenuto di meno.
Abbiamo ottenuto uno smartphone per parlare con il mondo, e qui, ci hanno fregato la voglia di stare insieme.
Io me la ricordo la felicità, rimaneva a te, sulla pelle, e non aveva nessuna password...
Web e Lucia🐞
giovedì 23 novembre 2023
Lettera A Un Ragazzo di tutti i tempi passati e futuri....
Caro ragazzo del tempo che viene
com'è difficile affrontare il domani
senza bandiere senza frontiere
senza una ragione per la quale morire
prenditi un popolo a cui appartenere
non solo una curva dalla quale gridare
una divisa una croce un'idea
il futuro è più grande di un campionato
prenditi un sogno con rabbia e poesia
che non sia sballo da discoteca
insegui il brivido senza pazzia
che non sia una fuga a 200 all'ora
ma non ti buttare via, non ti buttare via...
prenditi un ideale ma con lealtà
con coraggio orgoglio e fedeltà
poche parole di cui essere fiero
ed un esempio per il tuo pensiero
prenditi un mito su cui costruire
ed un amico con il quale parlare
un padre, un maestro che ti insegni la via
una sfida in salita su cui camminare
trova un nemico contro cui lottare
basta coi sorrisi pieni di rancore
bisogna combattere senza odiare
per dimostrare quanto vale il cuore
e non ti buttare via, non ti buttare via...
prenditi un futuro in cui sperare
senza pensioni da ripagare
trova un lavoro per il tuo domani
da costruire con le tue mani
e tieni la rotta verso l'avventura
non farti vincere dalla paura
fai i tuoi sbagli quando sei sicuro
ma mantieni sempre il tuo cuore puro
e tieni in alto la tua gioventù
che compromessi non ne vuole più
e stendi al sole la tua bandiera
che abbia il segno di un'idea vera
e non ti buttare via, non ti buttare via.
Dal web
mercoledì 22 novembre 2023
martedì 21 novembre 2023
La non-violenza
La non-violenza non è un paravento per la codardia, ma è la suprema virtù del coraggioso.
L’esercizio della non-violenza richiede un coraggio di gran lunga superiore a quello dello spadaccino.
La viltà è del tutto incompatibile con la non-violenza.
Il passaggio dall’abilità con la spada alla non-violenza è possibile e, a volte, addirittura facile.
La non-violenza, perciò, presuppone l’abilità di colpire.
È una forma di deliberato, consapevole dominio del proprio desiderio di vendetta.
Ma la vendetta è sempre superiore alla sottomissione passiva, pavida e inerme.
Il perdono è ancora più alto. Anche la vendetta è debolezza.
Il desiderio di vendetta nasce dalla paura del pericolo, immaginario o reale. Un cane abbaia e morde quando ha paura.
Un uomo che non tema nessuno sulla terra considererebbe troppo fastidioso anche il solo esprimere collera, contro chi cercasse vanamente di ferirlo.
Il sole non si vendica contro i bimbetti che gli lanciano la polvere. Nell’atto, essi non danneggiano che se stessi.
Mahatma Gandhi, Il mio credo, il mio pensiero
domenica 19 novembre 2023
19 novembre Santa Matilde di Hackeborn
Matilde di Hackeborn, nota anche come Matilde di Helfta
(in tedesco Mechthild von Hackeborn o Mechthild von Helfta)
(Helfta, 1240/1241 – Helfta, 19 novembre 1298),
fu monaca nell'abbazia di Helfta e la sua esperienza mistica venne
raccolta nel Liber Gratiae specialis. È venerata come santa dalla Chiesa
cattolica ed evangelica che ne celebrano la memoria il 19 novembre. È nota per
essere stata protagonista di ripetuti dialoghi con la Vergine Maria, che le
rivelò la pia pratica devozionale delle Tre Ave Maria e dei doni ad essa
associati. Matilde nacque tra il 1240 e il 1241 nel castello di Helfta, presso
Eisleben, in Sassonia. Apparteneva a una delle famiglie più nobili e potenti
della Turingia. A sette anni si recò, insieme alla madre, a far visita alla
sorella Gertrude, allora badessa del monastero benedettino di Rodersdorf in
Svizzera. Rimase così innamorata del chiostro che i genitori acconsentirono alla
sua richiesta di rimanervi come educanda. La sua vocazione crebbe e la giovane
decise di divenire suora. Nel 1258 il monastero fu trasferito ad Helfta in
Germania. Qui Matilde si distinse per pietà, umiltà, fervore. Passava il suo
tempo tra preghiera, lettura e lavoro manuale. Fu maestra delle educande e
consigliera spirituale delle monache, oltre che maestra di musica e di canto
(ebbe il titolo di domna cantrix e, per la sua splendida voce, il Signore, nelle
sue rivelazioni, la avrebbe definita «Il mio usignolo»). Nel 1261 giunse ad
Helfta una bambina di cinque anni di nome Gertrude, probabilmente orfana. La
giovane, affidata alle cure di Matilde, si rivelò presto di personalità
carismatica e di profonda intelligenza e resterà nella storia con il nome di
santa Gertrude la Grande o di Helfta. A lei Matilde confessò le proprie visioni
mistiche. Da queste confidenze nascerà uno dei libri più noti della mistica
medievale: il Libro della Grazia speciale. Nel 1271, anche l'anziana beghina
Matilde di Magdeburgo venne accolta nella comunità di Helfta, ove trascorse in
serenità gli anni finali della sua vita, lontano da calunnie e persecuzioni.
Negli ultimi decenni del XIII secolo, si respirava un clima particolare nel
monastero di Helfta, proprio per la presenza di monache eccezionali, autrici di
opere mistiche di altissimo profilo: oltre a Matilde di Hackeborn, Gertrude di
Helfta - a cui sono attribuite due opere: Legatus divinae pietatis ("Il
messaggero della divina misericordia") e Exercitia Spiritualia Septem ("Esercizi
spirituali") - e infine Matilde di Magdeburgo, autrice di Das fließende Licht
der Gottheit ("La luce fluente della Divinità"). La loro opera letteraria è
frutto di uno sforzo comunitario e collaborativo, tanto che si è parlato persino
di "Stile di Helfta" per indicarla. Questi testi costituiscono il più ampio
corpo unitario di scritti mistici di autrici femminili del XIII secolo. Le loro
autrici mostrano di nutrirsi dello stesso clima spirituale: richiamo alla Sacra
Scrittura, alla tradizione patristica, agli autori cistercensi; centralità
dell'Eucaristia; sviluppo della mistica nuziale e devozione verso il cuore di
Gesù. Verso la fine della sua vita, ella chiese alla Madonna un aiuto, di
aiutarla nell'istante della sua morte, quando l'anima abbandona il corpo. La
Madonna esaudí la sua supplica, chiedendole in cambio la recita quotidiana delle
"Tre Ave Maria", in modo da onorare la Trinità. Matilde morì ad Helfta il 19
novembre 1298.
Ciao Giulia🙏💐💔😭
Giorni fa avevamo una speranza che non fosse la solita pazzia degli uomini che è tanto di moda adesso!!!!
Purtroppo speravamo , ma oramai dentro di noi abbiamo imparato a conoscere queste tremende cose che alcuni uomini di ogni età hanno messo nel loro calendario di vita!
Ti parlo come se fossi la mia nipotina! Sono veramente addolorata e impaurita avendo nipoti adolescenti, maschi e femmine.
Sono terrorizzata al pensiero di quello che andranno incontro in questo mondo che diventa sempre più crudele!
La tua vita è stata spezzata troppo presto...ma forse non è mai troppo presto per commettere certe atrocità!
Abbraccio i tuoi genitori che non ci sono parole per consolarli!
Due famiglie distrutte...se dovessi scegliere quale dolore prendere ..prenderei quello della tua mamma che ha perso un Angelo.
Mentre l'altra mamma non si darà mai pace e si domanderà sempre dove ha sbagliato!
I genitori nel bene e nel male sono sempre gli ultimi ad accorgersi di quello che hanno in mente i figli .
Che il Signore ti accolga con tutti gli Angeli e ti diano una Laurea con 1000 e lode!!!
Lucia, mamma, nonna e cittadina di un mondo che non riconosce più!!!!😰😨😱
Nulla e tutto
Una parola non dice nulla
E al tempo stesso racchiude tutto
Come il vento cela l’acqua
Come i fiori nascosti dal fango
Uno sguardo non dice nulla
E al tempo stesso dice tutto
Come la pioggia sul tuo volto
O una vecchia mappa del tesoro
Una verità non dice nulla
E al tempo stesso nasconde in se ogni cosa
Come un fuoco che non si spegne
Come una pietra che nasce polvere
Se un giorno avrai bisogno di me, sarò nulla
E tutto al tempo stesso
Perché nei tuoi occhi sono le mie ali
E la spiaggia a cui sono approdato
Carlos Varela
sabato 18 novembre 2023
Se vuoi vedere le valli
Se vuoi vedere le valli, sali in vetta ad una montagna,
se vuoi vedere la vetta di una montagna, sali su una nuvola,
se invece aspiri a comprendere la nuvola, chiudi gli occhi e pensa.
(K. Gibran)
La pioggia nel pineto
Taci. Su le soglie
del bosco non odo
parole che dici
umane; ma odo
parole più nuove
che parlano gocciole e foglie
lontane.
Ascolta. Piove
dalle nuvole sparse.
Piove su le tamerici
salmastre ed arse,
piove su i pini
scagliosi ed irti,
piove su i mirti
divini,
su le ginestre fulgenti
di fiori accolti,
su i ginepri folti
di coccole aulenti,
piove su i nostri volti
silvani,
piove su le nostre mani
ignude,
su i nostri vestimenti
leggieri,
su i freschi pensieri
che l'anima schiude
novella,
su la favola bella
che ieri
t'illuse, che oggi m'illude,
o Ermione.
Odi? La pioggia cade
su la solitaria
verdura
con un crepitío che dura
e varia nell'aria
secondo le fronde
più rade, men rade.
Ascolta. Risponde
al pianto il canto
delle cicale
che il pianto australe
non impaura,
nè il ciel cinerino.
E il pino
ha un suono, e il mirto
altro suono, e il ginepro
altro ancóra, stromenti
diversi
sotto innumerevoli dita.
E immersi
noi siam nello spirto
silvestre,
d'arborea vita viventi;
e il tuo volto ebro
è molle di pioggia
come una foglia,
e le tue chiome
auliscono come
le chiare ginestre,
o creatura terrestre
che hai nome
Ermione.
Ascolta, ascolta. L'accordo
delle aeree cicale
a poco a poco
più sordo
si fa sotto il pianto
che cresce;
ma un canto vi si mesce
più roco
che di laggiù sale,
dall'umida ombra remota.
Più sordo e più fioco
s'allenta, si spegne.
Sola una nota
ancor trema, si spegne,
risorge, trema, si spegne.
Non s'ode voce del mare.
Or s'ode su tutta la fronda
crosciare
l'argentea pioggia
che monda,
il croscio che varia
secondo la fronda
più folta, men folta.
Ascolta.
La figlia dell'aria
è muta; ma la figlia
del limo lontana,
la rana,
canta nell'ombra più fonda,
chi sa dove, chi sa dove!
E piove su le tue ciglia,
Ermione.
Piove su le tue ciglia nere
sìche par tu pianga
ma di piacere; non bianca
ma quasi fatta virente,
par da scorza tu esca.
E tutta la vita è in noi fresca
aulente,
il cuor nel petto è come pesca
intatta,
tra le pàlpebre gli occhi
son come polle tra l'erbe,
i denti negli alvèoli
con come mandorle acerbe.
E andiam di fratta in fratta,
or congiunti or disciolti
(e il verde vigor rude
ci allaccia i mallèoli
c'intrica i ginocchi)
chi sa dove, chi sa dove!
E piove su i nostri vólti
silvani,
piove su le nostre mani
ignude,
su i nostri vestimenti
leggieri,
su i freschi pensieri
che l'anima schiude
novella,
su la favola bella
che ieri
m'illuse, che oggi t'illude,
o Ermione.
G.D'Annunzio
Tocca sempre ai soliti!!!!🥹
La sofferenza dei buoni
Un discepolo chiese al maestro:
_"Rabbì, perché i buoni soffrono più dei cattivi?".
Rispose il maestro:
_"Ascoltami. Un contadino aveva due mucche, una robusta, l'altra debole. A quale mette il giogo?".
"Certamente quella forte".
Concluse il rabbino:
_"Così fa il Misericordioso, che benedetto sia!
Per tirare avanti il mondo, mette il giogo ai buoni".
Web
La scienza
La scienza non può avere altro scopo che di rendere sicura l'esistenza umana.
Ma se nel mondo DOMINERA' la VIOLENZA,
la scienza resterà staccata nettamente dal bene delle moltitudini!
Bertol Brecht.
venerdì 17 novembre 2023
Chi vuol veder l'aurora....
Mio Padre credeva che non fosse bene svegliare i fanciulli, rompendo i loro sonni in modo brusco.
Quando s'aveva ad alzarsi presto per qualche partenza, egli veniva accanto al mio lettuccio e cominciava a cantare una canzoncina (ancora l'ho negli orecchi),che diceva:
Chi vuol veder l'aurora
lasci le molli piume...
E così a poco a poco alzando sempre più la voce mi trovavo sveglio senza il minimo sussulto.
Massimo D'Azeglio.
Chi vuol veder l'aurora
lasci le molli piume...
E così a poco a poco alzando sempre più la voce mi trovavo sveglio senza il minimo sussulto.
Massimo D'Azeglio.
Non ciò che il fanciullo
Non ciò che il fanciullo può ripetere a memoria,
ma ciò che esso ha imparato ad amare
e ad ammirare forma il suo carattere.
S. Mill.
Il tempo
Il tempo è come il vento muove i fiori al sole, increspa le acque degli oceani, dondola le foglie secche in caduta, accarezza i visi dei disperati scompiglia i capelli. Ma è anche un grande maestro. Consola i delusi. Infuoca gli amanti. Interroga il passato. Insegna il perdono. Prova l’amore. Porta con sé saggezza. Si prende gioco delle tue parole. Ti rende romantico. Ti pesa il valore del sentimento. Ti suggerisce ciò per cui vale consumarlo. Ti ricorda di vivere ogni suo attimo. Non si vendica …… ma quanto prima che non t'immagini Ti CANCELLA.
Web
giovedì 16 novembre 2023
La nostra felicità
web
La nostra felicità non dipende soltanto dalle gioie attuali ma anche dalle
nostre speranze e dai nostri ricordi. Il presente si arricchisce del passato e
del futuro.
mercoledì 15 novembre 2023
Maria Anna Carolina di Sassonia
(Dresda, 15 novembre 1799 – Pisa, 24 marzo 1832) fu principessa di Sassonia per
nascita e granduchessa di Toscana per matrimonio e fu la prima moglie di
Leopoldo II di Toscana. Maria Anna Carolina di Sassonia era la quinta figlia del
principe Massimiliano di Sassonia, figlio dell'elettore Federico Cristiano di
Sassonia e della principessa Maria Antonia di Baviera, e di Carolina di
Borbone-Parma, figlia del duca Ferdinando I di Parma e dell'arciduchessa Maria
Amalia d'Asburgo-Lorena. Dunque, per parte paterna, la principessa Maria Anna
Carolina era pronipote del re Augusto III di Polonia e di Maria Giuseppa
d'Austria, mentre per parte materna, era pronipote dell'imperatore Francesco I
di Lorena e di Maria Teresa d'Austria. Matrimonio Il marito Leopoldo II di
Iscriviti a:
Post (Atom)
Come potrei non amarti.
Come potrei non amarti se alimenti il mio fuoco? Non sono stata io a baciarti e non è stato un gioco. Sono cotta a tal al punto che se tu n...

-
Luisa Nason scrittrice dei primi del 900. Famose le sue poesie e i racconti per bambini .Molto presente nei testi dei libri di s...
-
« Miei cari amici vicini e lontani buonasera » ( Palermo , 20 settembre 1902 – Rodello , 24 gennaio 2002 ) è stato un conduttore radio...
-
Nata a Busana sull'Appennino Reggiano (1898 - 1986) Scrittrice e poetessa che per cinquant'anni ha raccontato la sto...