martedì 17 novembre 2020

Nazzareno De Angelis


Fu considerato uno dei più grandi bassi del suo tempo e fu particolarmente rinomato per la sua interpretazione del Mefistofele di Arrigo Boito, di Mosè, Oroveso, nonché per le sue interpretazioni wagneriane. Il ruolo in cui si identificava di più era senza dubbio il Mefistofele, opera che interpreterà per ben 987 volte e inciderà per intero su dischi a 78 giri. In quest'opera il grande e completo artista si esaltava, profondendo agli spettatori il suo carisma e una carica drammatica eccezionale, tanto che i suoi contemporanei erano quasi imbarazzati dalla gran disinvoltura di De Angelis nella sua interpretazione "mefistofelica". Dall'incisione pervenuta fino a noi, De Angelis appare un artista dotato di una voce inconfondibile e dal bel timbro, musicalmente inappuntabile, nonché interprete secondo una concezione moderna, non legata agli stereotipi del tempo. Cantò già da bambino nel coro della Cappella Sistina in Roma e debuttò poi nel 1903 a L'Aquila interpretando la parte del podestà nella Linda di Chamounix di Donizetti. Nel 1907 debuttò nella Gioconda di Ponchielli nel ruolo di Alvise al Teatro alla Scala, dove fu anche tra gli esecutori della prima assoluta di Gloria di Cilea. Nel 1911, al Teatro di Buenos Aires, ebbe grande successo come Raimondo in Lucia di Lammermoor e poi in molte opere ancora in tutto il Sudamerica.Sempre nel 1911 a Buenos Aires fu Don Basilio nel Barbiere di Siviglia, (Figaro),  Filippo II nel Don Carlo di Verdi e poi ancora interprete ne La fanciulla del West, Tristan und Isolde e altre. Cantò in tutti i principali teatri italiani fino al 1938 e all'Opera di Chicago negli anni 1910-1911 e 1915-1920. Morì a Roma nel 1962. Nel 2007 la città de L'Aquila ha intitolato il suo teatro al grande cantante.


Nessun commento:

Posta un commento

Il sasso