E fu così: nell’atra notte
Da un ramo sbucò un fiore in boccio.
All’alba s’aprì con gli uccelli;
Sospirai. Era il primo approccio.
Quasi un’ora divenne un fiore,
Dormivegliando pigramente.
Lo tolsero dal nido vischioso
Gli uccelli con fruscìo crescente.
Quasi un’ora mise le piume,
Cercando tinte nel giardino.
Lo tolse al soffice calice
Il venticello del mattino.
Guarda come per te lottano,
Riunendosi in suoni iridati:
Gli uccelli sempre più teneri,
I fiori sempre più odorati!
In due meraviglie un creatore
Te senza nome ha ripartito,
E sotto ti trema turbato
Il ramo che t’ha partorito.
Dunque chi? Dunque come? Il fiore?
L’uccello? Tace la natura;
Nel cuore del mondo strarìpa
Del viver la folle paura.
Allor lo colsi dal rametto –
Dell’albero il primogenito:
Emana un aroma assai dolce,
Canta versi con un gemito.
Julian Tuwim1936
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