lunedì 24 maggio 2021

LETTERA DI LUIGI SETTEMBRINI AL FIGLIO.




Figliuol mio, riconosci e adora Iddio: riconoscilo, adoralo, benedicilo anche nelle sventure: quanto piu’ sarai sapiente, piu’ lo riconoscerai e adorerai. Adoralo colle buone opere, che sono il vero culto di cui Egli si compiace. Sappi che, quando io ero in cappella condannato a morte, io lo adoravo e lo benedicevo; io lo pregavo che avesse pieta’ di te, o figliuol mio, che dovevi rimaner senza padre: per dieci mesi nell’ergastolo l’ho sempre pregato per te. Ora ringraziamo, tu ed io, il sommo Iddio, che ha risparmiato dolori alla nostra famiglia, ha mosso cuori generosi, e tu potrai avere sapienza ed educazione. In qualunque paese anderai o dimorerai, e per qualunque tempo, rispetta gli usi, i costumi, la religione ed i pregiudizi ancora dei tuoi ospiti, e non parteggiar mai per alcuno. Non dimenticare di essere italiano; sappi che questo e’ un nome sacro, nome di un popolo immeritamente sventurato e calunniato. Sostieni l’onore della tua patria con la santita’ della vita, con la purezza dei costumi, con la sapienza della parola, con la dolcezza dei modi, con la fermezza del volere. Molti hanno con brutta vita disonorato questo nome; onde tu hai dovere maggiore di onorarlo con le tue virtu’. Fa’ che ognuno, vedendo le tue azioni, dica: questo e’ sangue latino vero. Amala questa patria, amala con amore forte, perche’ ella ha bisogno di chi l’ami forte e veramente. Ama tutti i tuoi concittadini. Non dimenticar mai il sapere dei nostri padri. Se la tua patria avra’ bisogno di te, offrile te stesso; ma non cospirare bassamente, e rifuggi dalla sette, vecchio male del nostro paese e di tutti i paesi oppressi e corrotti. Abbi fede nella mente umana, che ogni giorno piu’ si ammmaestra, e giungera’ certamente dove Iddio la guida. Non desiderare mai potere o uffizi; rispetta sempre le leggi del tuo paese. Fuggi gli ambiziosi, perche’ essi non amano la liberta’, ma se’ stessi. O figliuol mio, ricordati sempre dell’addolorata madre tua, di tuo padre che sempre e’ vicino con l’anima sua e sempre ti benedice. Qualunque azione sarai per fare, domanda a te stesso se essa potrebbe piacere a tuo padre, a tua madre. Ama il lavoro, perche’ il lavoro santifica l’anima e la contenta. Lavora sempre e ne avrai frutto. Impara le lettere, impara le scienze, impara le arti, impara quello che puoi imparare. Leggi, scrivi e medita; non essere mai ozioso. Figiuol mio, io vorrei dirti molte altre cose, ma mi sento il cuore stretto, e la mente non mi regge. Se tu ricorderai quello che hai ascoltato da me fin dalla tua infanzia, e quello che hai veduto nelle azioni giornaliere della famiglia, potrai avere una guida, un consiglio sicuro. Io ti scrivero’ lungamente piu’ tardi, affinche’ la mia voce venga a te ed amorosamente ti consigli. Ora non so dirti altro che: ricordati sempre di tuo padre e della tua famiglia. Sii tu piu’ fortunato che non sono stato io; sii tu sapiente, quanto io desiderai; sii quale io ti desidero che sii, assai migliore di me e felice. Va’, figlio; va’, speranza mia; va’, vita mia. Ti benedice il povero padre tuo, che e’ straziato da mille affetti.

Tuo Padre.

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La testa del chiodo