E piove! Non c'è più, nel grigio sfondo
del cielo, che una volta senza luce,
da dove un ragno smisurato cuce
la sua liquida trama intorno al mondo.
È bella la tempesta, quando schiaccia
la terra con un impeto omicida
e il tuono, folle, lancia la sua sfida
urlando con dileggio e con minaccia.
Amo la breve e garrula bufera,
che scroscia, fischia, schianta all'improvviso,
quando l'azzurro mesce il suo sorriso
al primo pianto della primavera:
l'umido odore della terra invade
l'aria, su su pei teneri germogli,
e la malinconia dei rami spogli
si veste di promesse e di rugiade.
Ma questa pioggia che, spietata, insiste,
lenta, uguale!... Nei fiori devastati
è il profumo dei giorni dissipati,
come un sospiro rassegnato e triste.
Non fu, l'estate, che un fugace inganno,
col suo cielo, i suoi doni, i suoi stupendi
sogni... Fa quasi freddo : tu rammendi
le mie maglie di lana dell'altr'anno.
Rammendi e taci. Piove. Io taccio e fumo.
La vita è assente, come nube immota.
Piove. Il mio cuore è una boccetta vuota,
da cui s'esala l'ultimo profumo.
Piove, piove... Non so, l'anima alloggia,
come quel cielo, un ragno smisurato.
Dov'è il mondo dei sogni? È dileguato,
avvolto nella bruma della pioggia,
che, lenta, cuce intorno al mio cervello
l'implacabile rete che lo assilla.
Nevrastenia... Tu no : sei più tranquilla;
tu dici: - Piove! Comprerò l'ombrello... -
Alberto Cavaliere
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