Perché, perché nella snervante attesa
d'un sovrumano giorno, d'un'aurora
che non sorgerà mai, non ho compresa
la bellezza indicibile dell'ora
che fugace passava? E si scolora
la dolce giovinezza, ah vilipesa,
non vista! E già, nel cuor che si disfiora,
l'incubo della grande ombra mi pesa.
Sento quasi sfuggir dalle mie dita
il tesoro dolcissimo e stupendo
che per due volte non dà mai la vita;
e sulla mano ch'oggi avida tendo,
non cade che una foglia inaridita
dai primi geli e che alla terra rendo.
Alberto Cavaliere
Nessun commento:
Posta un commento