A mia madre
La signora Élisabeth-Zélie di Banville
O mia madre, sono le nostre madri
Di chi sorride trionfante
Oscilla le nostre prime chimere
Nelle nostre prime culle di bambini.
Quindi ricevi, come promessa,
Questo libro dove fluttuano i miei versi
Tutte le speranze della mia giovinezza,
Come l'acqua dei gigli aperti!
Ricevi questo libro, che potrebbe essere
Sarà silenzioso per il futuro,
Ma dove vedrai?
Il ricordo vago e distante
Dalla mia infanzia trascorsa
In un sogno triste o beffardo,
Pazzo perché contiene il mio pensiero,
Casto perché contiene il mio cuore.
Luglio 1842.
Théodore de Banville
O mia madre, sono le nostre madri
Di chi sorride trionfante
Oscilla le nostre prime chimere
Nelle nostre prime culle di bambini.
Quindi ricevi, come promessa,
Questo libro dove fluttuano i miei versi
Tutte le speranze della mia giovinezza,
Come l'acqua dei gigli aperti!
Ricevi questo libro, che potrebbe essere
Sarà silenzioso per il futuro,
Ma dove vedrai?
Il ricordo vago e distante
Dalla mia infanzia trascorsa
In un sogno triste o beffardo,
Pazzo perché contiene il mio pensiero,
Casto perché contiene il mio cuore.
Luglio 1842.
Théodore de Banville
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