Canta gallo, canto a festa
che sarà l'ultimo canto:
domattina la tua cresta
nel tegame bollirà.
Nel pollaio sarà il pianto
tra le tenere galline
nel saper la brutta fine
che il suo gallo subirà.
Canta, gallo mattiniero
che ci svegli ogni mattina,
a cui limpido il pensiero
corre, al canto tuo gentil!
Ma vederti domattina
con la testa penzoloni,
senza penne e senza sproni,
è una cosa troppo vil.
Quante volte, al fido canto,
sono sceso giù dal letto
e, indossato il vecchio manto,
son venuto giù da te!
Ti trovavo ritto in petto
tra le fide tue galline,
tutte vispe a te vicine
che sembravi proprio un re.
Mangerò senza rimorso
le tue cosce saporite,
dove dietro berrò un sorso
del buon frutto della vite.
Ma nel gàrrulo pollaio
sarà morta l'allegria,
del tuo canto arzillo e gaio
sentirò la nostalgia.
Geri di Gavinana
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