venerdì 3 gennaio 2020

Ray Milland,

 
 
nome d'arte di Alfred Reginald Jones
(Neath, 3 gennaio 1907Torrance, 10 marzo 1986),
è stato un attore e regista gallese.
Ex ufficiale della Guardia, esordì in alcune piccole parti nei primi film sonori inglesi, tra cui la prima versione di Il traditore (1929), fino al primo ruolo da protagonista maschile in The Lady from the Sea (1929), dopo il quale si trasferì a Hollywood, sotto contratto con la M.G.M. che gli affidò parti di secondo piano in numerosi film, tra i quali Payement Deferred (1932). Dopo una nuova parentesi in Gran Bretagna, ritornò a Hollywood nel 1934 e firmò un contratto con la Paramount, la casa di produzione per cui avrebbe lavorato per quasi 20 anni. Seguirono parti di comprimario in film di routine, e di attor giovane in commedie, fino al definitivo successo in Che bella vita (1937), diretto da Mitchell Leisen e interpretato al fianco di Jean Arthur. Nel 1938 interpretò uno dei tre eroici fratelli che si arruolano nella Legione Straniera in Beau Geste (1939), con Gary Cooper e Robert Preston. Nel 1939 tornò brevemente in Gran Bretagna per interpretare Il francese senza lacrime (1940), versione cinematografica della commedia Scuola di perfezionamento di Terence Rattigan, che gli procurò lusinghieri consensi anche da parte della critica. Rientrato a Hollywood, fu il protagonista di Arrivederci in Francia (1940), commedia romantica a fianco di Claudette Colbert, e di Vento selvaggio (1942), kolossal di Cecil B. De Mille. Sempre nel 1942, Milland interpretò il primo film interamente diretto da Billy Wilder, la commedia brillante Frutto proibito (1942), una vivace commedia con Ginger Rogers. Fu questa sua felice esperienza di lavoro con Wilder a far sì che in seguito il regista lo scegliesse come interprete principale di Giorni perduti (1945), e gli affidasse il ruolo di uno scrittore alcolizzato in piena crisi esistenziale. Nonostante l'argomento del film fosse scabroso e poco commerciale secondo i canoni della Hollywood del tempo, la pellicola fu un enorme successo di pubblico e di critica, e Milland fornì una solida interpretazione, imponendosi di non concedere alcuno spazio al talento comico con cui fino ad allora il pubblico lo aveva conosciuto.  Dopo Giorni perduti (che gli procurò un Oscar, il premio di miglior attore al primo Festival di Cannes nel 1946 e il premio dei critici newyorkesi), Milland acquistò più prestigio e considerazione, anche se i film che gli venivano offerti non erano spesso di livello eccelso, né diretti da registi di calibro. Notevole eccezione fu Il tempo si è fermato (1948) di John Farrow, accanto all'istrionico Charles Laughton, in cui Milland interpreta un reporter accusato di omicidio e in corsa contro il tempo per smascherare il vero assassino. Dopo il divorzio dalla Paramount nel 1953, Milland trovò parti più interessanti in eccellenti film quali Il delitto perfetto (1954) di Alfred Hitchcock, in cui interpretò un ex campione di tennis che progetta l'assassinio della moglie (Grace Kelly), mentre in L'altalena di velluto rosso (1955) interpretò l'architetto Stanford White, su soggetto tratto da un famoso caso di omicidio realmente accaduto. Milland riuscì anche a soddisfare l'antica ambizione di passare dietro la macchina da presa, dirigendo - e talvolta interpretando - alcuni interessanti film a basso costo, tra cui il western Gli ostaggi (1955) e il fantascientifico Il giorno dopo la fine del mondo (1962), continuando a lavorare anche per il teatro e la televisione, regalando ruoli cinematografici di caratterista come in Love Story (1970), dove interpreta il padre di Ryan O'Neal. Nel 1971 recitò, nella serie televisiva Colombo, come marito della vittima in Una trappola di Colombo. Mentre, nella stagione successiva, in quello tanto ambito dell'assassino nell'episodio Il terzo proiettile. Nel 1974 pubblicò la propria autobiografia, intitolata Wide-Eyed in Babylon. Nel 1975 prese parte all'episodio-pilota della nota serie televisiva Ellery Queen, intitolato Too Many Suspects ("Delitto nei quartieri alti"), ispirato al romanzo Il quarto lato del triangolo. Dal 1932 fino alla morte Milland fu sposato con Muriel Webber, detta "Mal", da cui ebbe due figli, Daniel (1941-1981) e Victoria, nata nel 1944.

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