La bianchissima luna alta è salita
dopo l’addio del giorno, a consolare
alberi, campi e strade. Pensierosa,
con qualche primula sfiorita in mano,
va una giovane bruna alla sua casa.
L’aria è tutta armonia: sarebbe dolce
svanire in questa immensità serena;
batte a rintocchi lenti una campana,
tra un poco d’erba io vedo spalancarsi
la sepoltura. Oh vertigine d’ombre!
La luna va calando all’orizzonte
dove si perde la pianura, e dice
che trapassare al nulla non è male.
Giovanna Bemporad
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