giovedì 14 maggio 2020

Roque Dalton


 

Roque Dalton García
(San Salvador, 14 maggio 1935
Quezaltepeque, 10 maggio 1975)
è stato un poeta, giornalista e rivoluzionario salvadoregno.

Figlio illegittimo di un immigrato statunitense, Winnall Dalton, e di una infermiera salvadoregna, María Josefa García, crebbe con quest'ultima e studiò in un collegio gesuita, fu poi in Cile per studiare Diritto ma completò gli studi in patria. Fondò, nel 1956, il Círculo Literario Universitario, un centro di cultura dove trovarono voce esponenti della cultura di sinistra di quegli anni. Nel 1960 fu incarcerato per attività rivoluzionarie: il capo d'accusa era tale da prevedere la condanna a morte; ma grazie alla caduta dell'allora dittatore colonnello José María Lemus fu scarcerato e costretto a lasciare il Paese: cominciò così a viaggiare in paesi come Cuba, Unione Sovietica, Messico, Cecoslovacchia e altri. Tornato clandestinamente in Patria nel 1964 fu nuovamente tratto in arresto: ancora una condanna a morte. Questa volta Dalton si salvò grazie a un terremoto: il carcere ove era detenuto fu semidistrutto e egli riuscì a evadere e lasciare ancora una volta San Salvador. Si stabilì quindi a Cuba, luogo dove mise su famiglia ed ebbe tre figli. A Cuba, oltre che distinguersi in attività culturali, Dalton prese ad addestrarsi in campi militari. Amico personale di Fidel Castro, viaggiò spesso a Praga come redattore della Revista Internacional. Nel 1973 decide di tornare a San Salvador (e qui la leggenda vuole che per non essere riconosciuto si era fatto sottoporre a interventi di plastica facciale). Il suo impegno nella rivoluzione diviene ora più attivo: entra a far parte dell'ERP (Ejército Revolucionario del Pueblo). Fra i suoi impegni come rivoluzionario, ricordiamo la partecipazione attiva alla creazione dell'EGP, l'Ejército Guerrilero de los Pobres, l'esercito rivoluzionario guatemalteco. La fine di Dalton è tragica. Il 13 aprile del 1975, insieme a un altro membro dell'ERP, l'operaio Armando Arteaga, fu arrestato dai membri della stessa ERP per insubordinazione. Dalton e Arteaga furono ripetutamente interrogati, e probabilmente percossi, con l'accusa di essere spie, di collaborare coi servizi segreti cubani e con la CIA. Il 10 maggio, quattro giorni prima del suo quarantesimo compleanno, era insieme a tre compagni di lotta in una casa del quartiere di Santa Anita in San Salvador (ma alcuni smentiscono tale circostanza): Jorge Meléndez, Vladimir Rogel, Joaquin Villalobos. Non si è mai saputo chi dei tre giustiziò i due, e così, Roque Dalton, che era più volte sfuggito alla morte, finì colpito da mano amica. Villalobos fu in seguito eletto comandante dell'ERP e la cosa fu messa a tacere, ma l'omicidio destò molto scalpore in America Latina, e l'organizzazione stessa fu costretta a rinnovarsi. Successive indagini smentirono tutte le accuse di collaborazionismo che erano state mosse al poeta: si trattò molto probabilmente di un abile lavoro della CIA volto a seminare sospetti fra i guerriglieri stessi. Un'altra versione sostiene invece la tesi che Dalton, a causa di alcune sue idee, aveva cominciato a seminare scompiglio nell'organizzazione (Dalton propugnava l'annessione alla lotta armata anche delle fasce più povere della popolazione, cosa che effettivamente sarebbe avvenuta negli anni successivi). Destino tragico ebbero anche le sue spoglie: la sua tomba non è stata mai più ritrovata.

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