sabato 16 maggio 2020

Libero Bigiaretti



(Matelica, 16 maggio 1905Roma, 3 maggio 1993)
è stato un poeta, scrittore e traduttore italiano.Si trasferisce giovanissimo a Roma dove le sue condizioni economiche non gli permettono di svolgere studi regolari. Per poter vivere svolge svariati lavori, tra i quali l'apprendista muratore e il disegnatore tecnico, ma non rinuncia allo studio al quale si applica di sera creandosi così, da autodidatta, una buona preparazione. Iscrittosi al Liceo artistico riesce infine a diplomarsi.Dopo la guerra si trasferisce ad Ivrea e riesce a diventare direttore dell'ufficio stampa dell'Olivetti e in seguito segretario del Sindacato Nazionale Scrittori.Scrittore prolifico inizia la sua attività alla fine degli anni ''30, esordendo come poeta con la raccolta di poesie pubblicata nel 1936 con il titolo di Ore e stagioni alla quale segue, nel 1940, Care ombre.Dedicatosi in seguito alla narrativa, tranne Lungadora 1955, scrive numerosi romanzi e racconti nei quali analizza con grande abilità i sentimenti, primo tra i quali Esterina nel 1942, in cui narra la nascita e il deteriorarsi del rapporto sentimentale dei protagonisti, al quale segue, nel 1950 Carlone.All'attività di narratore e poeta unisce anche quella di traduttore dei classici francesi e di giornalista collaborando a diversi quotidiani, da L'Avanti! all'l'Unità e nel dopoguerra diventa redattore di Mondoperaio.
Verso la fine degli anni '60 iniziò una collaborazione con la Rai, che si tradusse in due importanti programmi culturali: Dito puntato (1967) e Punto interrogativo (1971-73), trasmissione trisettimanale di cui andarono in onda alcune centinaia di puntate, condotte da Bigiaretti e dal critico letterario Luigi Silori. Vincitore di vari premi letterari, pubblica nel 1952 La scuola dei ladri e nel 1954 I figli col quale vince il Premio Marzotto. In queste opere egli affronta i temi a lui cari della difficoltà dei rapporti interpersonali e dell'incomunicabilità tra padri e figli. Con Le indulgenze del 1966, racconto minuzioso di una lunga serata in una società artistico-letteraria dove viene svelata la falsità di un mondo in cui affari e scambi di favori sono spacciati per politica, arte, cultura (un racconto in cui imperversa la noia, l'indecisione e l'incapacità di vivere), vince il Premio Chianciano e con La controfigura del 1968 il Premio Viareggio. Nel 1963, Bigiaretti aveva acquistato dagli eredi di Corrado Alvaro una grande casa in mezzo alla campagna a Vallerano, casa dove Alvaro aveva passato gran parte della propria vita dal 1939 fino alla morte e dove lo stesso Bigiaretti trascorse molto tempo insieme alla moglie Matilde, giornalista di costume. Fu autore anche di testi teatrali: L'Intervista con Don Giovanni (1958) e Licenza di Matrimonio (1968). È infine da ricordare il carteggio tra Bigiaretti e vari esponenti della cultura novecentesca, tra cui Giorgio Caproni e Mario Luzi, composto da oltre settecento lettere, scritte tra il 1932 e il 1990, donate dallo scrittore ad Alfredo Luzi nel 1986. Nel 1986 riceve la laurea honoris causa in Lettere dall'Università di Urbino. Muore a Roma il 3 maggio 1993 nella sua casa al quartiere Parioli e viene sepolto nel piccolo cimitero di Vallerano, dove riposa anche Corrado Alvaro.

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