La Madre e il Fanciullo
La Mamma, che culla il tuo sonno
col canto che le esce dal cuore,
La Mamma, che asciuga il tuo pianto
coi baci del fido suo amore.
La Mamma che il passo ti insegna
nel primo tuo incerto cammino,
ti segue poi baldo e sicuro
marciar sul segnato destino;
e ride, se tu le sorridi;
e piange vicina al tuo pianto,
e più la sua vita non vive
per esserti ognora d'accanto;
La Mamma, che dentro ti legge
nel cuore la pena e il desio,
che nulla ti chiede, che guarda
col guardo che è luce di Dio.
La Mamma, fanciullo, è il più grande
tesoro che il cielo ti dona;
e, quando la perdi, rivive
in ogni tua opera buona.
Poiché, quando il cor de la Mamma
finito di batter quaggiù,
lassù nel bel cielo stellato
ti veglia una stella di più
Ebe Romano
Nella foto l'autrice di questi versi.
Deve essere vissuta nell' 800 Ha scritto molti libri di racconti. L
a poesia quì sotto è di un libro della mia collezione della 5^ classe elementare del1839.
nel primo tuo incerto cammino,
ti segue poi baldo e sicuro
marciar sul segnato destino;
e ride, se tu le sorridi;
e piange vicina al tuo pianto,
e più la sua vita non vive
per esserti ognora d'accanto;
La Mamma, che dentro ti legge
nel cuore la pena e il desio,
che nulla ti chiede, che guarda
col guardo che è luce di Dio.
La Mamma, fanciullo, è il più grande
tesoro che il cielo ti dona;
e, quando la perdi, rivive
in ogni tua opera buona.
Poiché, quando il cor de la Mamma
finito di batter quaggiù,
lassù nel bel cielo stellato
ti veglia una stella di più
Ebe Romano
Nella foto l'autrice di questi versi.
Deve essere vissuta nell' 800 Ha scritto molti libri di racconti. L
a poesia quì sotto è di un libro della mia collezione della 5^ classe elementare del1839.
Nessun commento:
Posta un commento