(Firenze, 19 ottobre 1913 – Roma, 12 gennaio 1991)
Pratolini
ha svolto diversi mestieri, tra cui tipografo, venditore ambulante,
barista, ed è stato un autodidatta. Legge inizialmente Dante e Alessandro Manzoni, poi Jack London, Charles Dickens e cresce in un ambiente letterario fiorentino influenzato dalla rivista Solaria e dai movimenti cattolici francesizzanti. Grazie ad Elio Vittorini prende contatti con il mondo letterario e dal 1935 al 1938 diviene redattore del periodico politico il Bargello,
grazie alla quale focalizza e perfeziona la sua "coscienza proletaria" e
di classe, e pubblica i suoi primi scritti letterari nel 1937 su Letteratura. Durante gli anni universitari è come tutti iscritto ai GUF e partecipa ai Littoriali della cultura e dell'arte. Nel 1938 fondò con Alfonso Gatto la rivista Campo di Marte, nella quale i due redattori cercano di saldare la loro sensibilità privata e letteraria con quelle pubblica e politica.Partecipa poi attivamente alla Resistenza. Dopo la guerra, nel dicembre 1948, si trasferisce a Napoli, dove vive sino al 1951; insegna all'Istituto Statale d'Arte F. Palizzi e intanto scrive Cronache di poveri amanti (1947), Un eroe del nostro tempo (1949), Le ragazze di San Frediano (1949). Negli stessi anni lavora come giornalista e collabora alla sceneggiatura di alcuni famosi film: Paisà di Roberto Rossellini, Rocco e i suoi fratelli di Luchino Visconti, Le quattro giornate di Napoli di Nanni Loy.Tra le opere più importanti: Cronaca familiare (1947), Metello (1955).In Cronaca Familiare Pratolini prosegue il cammino iniziato con Il tappeto verde,
ossia di un quadretto d'ambiente impreziosito da un diario d'infanzia
necessario per un approfondito ritratto della classe medio-bassa
fiorentina, e descrive le vicende affettive tra sé e il fratello. Cronache di poveri amanti
è un romanzo ambientato quasi interamente in Via del Corno. In esso
l'autore sviluppa le vicende d'amore che coinvolgono i ragazzi più
giovani della via, ma non trascura nemmeno quelle dei residenti più
adulti. Sullo sfondo si apre lo scenario della Firenze nei primi anni
del fascismo, una città in lotta per l'affermazione di valori
contrastanti. Come in quasi tutti gli altri romanzi di Pratolini la
questione storica è posta come ambientazione di avvenimenti più frivoli,
ma consente al lettore di entrare in contatto con un periodo ormai
trascorso, conoscendolo intensamente. Un eroe del nostro tempo
narra le vicende di una vedova costretta a trasferirsi in una via di
Firenze in cui non conosce nessuno e dove fatica ad inserirsi: ella ha
sempre avuto al suo fianco persone dal carattere forte (prima il padre e
poi il marito) le quali le hanno sempre consigliato di diffidare dagli
sconosciuto soprattutto se questi ultimi non appartengono ad un
determinato partito politico, quello fascista. La donna vive così le sue
prime settimane segregata nella sua nuova abitazione, senza parlare con
nessuno. Le sottili mura del suo appartamento le permettono di sentire
ciò che avviene nella casa vicina ed ella inizia a seguire con
attenzione sempre maggiore i movimenti del giovane Sandro, un ragazzo
restato orfano del padre, costretto a diventare adulto prima del tempo.
Tra i due inizia una relazione che porterà la donna, succube al forte
carattere del giovane, ad annullare se stessa per il suo innamorato.
Con questa opera incomincia il trapasso da un lirismo-regionale ad una
"storia italiana" che verrà poi espanso nei lavori successivi. Metello racconta la storia di Metello Salani, un orfano allevato da contadini che si trasferisce a Firenze
per trovare lavoro. Partecipa a degli scioperi, al movimento socialista
e al nascente movimento operaio nel periodo che intercorre fra il 1875 ed il 1902. In parallelo si sviluppano le vicende affettive del protagonista che finirà per sposare Ersilia. Con lo Scialo
lo scrittore descrive la storia della borghesia ai tempi dell'avvento
del regime fascista. Il protagonista rinuncia ai suoi ideali giovanili
socialisti per opportunismo e convenienza.E tra gli scrittori italiani
più tradotti all'estero. Si è spento a Roma nel 1991
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