(Città del Messico, 27 marzo 1903 – Città del Messico, 26 dicembre 1950)
è stato uno scrittore, poeta e drammaturgo messicano.
La sua opera influenzò numerosi giovani artisti, tra cui Alí Chumacero.
Omosessuale dichiarato, si formò culturalmente nel clima delle avanguardie e nel 1923 collaborò alla raccolta antologica Ocho poetas (Otto poeti), partecipando successivamente alle riviste letterarie Ulises (dal 1927 al 1928) e soprattutto Contemporáneos (dal 1928 - al 1931), dove ebbe l'occasione di farsi notare agli occhi del grande pubblico. Primo autore del teatro sperimentale messicano, tra le sue opere principali figurano Reflejos del 1926 e Nocturnos del 1933, che secondo i critici contribuirono non poco al rinnovamento della poesia messicana. Influenzato dal grande Ramón López Velarde, Villaurrutia pubblicò altre raccolte tra cui Nocturno mar (1937) e Canto a la primavera y otros poemas (1946) per poi occuparsi soprattutto del tema della morte, a cui dedicò i libri Nostalgia de la muerte (1938), Décima muerte (1941) e Invitación a la muerte dello stesso anno. Autore di saggi critici su cinema e pittura, lavorò anche a teatro scrivendo sei drammi in tre atti e cinque “schemi drammatici” pubblicati nella raccolta Autos profanos del 1943, che anticipa il teatro dell'assurdo.Morì prematuramente a causa di una malattia incurabile nella notte di Santo Stefano .
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