Oh ditemi il segreto, erranti stelle,
dei vostri eterni palpiti!
Qual desio vi commuove il petto ardente,
quale amor nella bruna aura tranquilla
vi consiglia a oscillar si dolcemente?
Forse è ver che di voi guida ciascuna,
quaggiù nel mondo vedovo,
un'anima alla meta in compagnia?
A noi l'antica età divinatrice
questa speranza del poeta invia.
Se fallace non è, deh stella amica
del mio pensoso spirito,
che fai lassù, dacchè lasciai la culla?
Brilla, brilla, infedele, e cerca intorno
una fiammella di gentil fanciulla!
E poi con lacci che ti presti il cielo
a te per sempre annodala;
sciogli le nubi dalle sue sembianze;
guidala mollemente ove, al sereno,
le stelle dei felici intreccian danze.
Ma, neghittosa se tu resti ancora
nella tua danza eterea,
oh a te, dall'alto, cui di notte agogno,
una ultrice tempesta urli sul viso
e spenga col tuo raggio ogni mio sogno!
Emilio Praga
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