Vescovo
Pàtara, (attuale Turchia), ca. 250/260 - Mira, Asia Minore, ca. 326
Proveniva
da una famiglia nobile. Fu eletto vescovo per le sue doti di pietà e
di carità molto esplicite fin da bambino. Fu considerato santo anche da
vivo. Durante la persecuzione di Diocleziano, pare sia stato
imprigionato fino all’epoca dell’Editto di Costantino. Fu nominato
patrono di Bari, e la basilica che porta il suo nome è tuttora meta di
parecchi pellegrinaggi. San Nicola è il leggendario Santa Claus dei
paesi anglosassoni, e il NiKolaus della Germania che a Natale porta i
doni a bambini. San
Nicola è uno dei santi più venerati ed amati al mondo. Egli è
certamente una delle figure più grandi nel campo dell’agiografia. Tra il
X e il XIII secolo non è facile trovare santi che possano reggere il
confronto con lui quanto a universalità e vivacità di culto. Ogni
popolo lo ha fatto proprio, vedendolo sotto una luce diversa, pur
conservandogli le caratteristiche fondamentali, prima fra tutte quella
di difensore dei deboli e di coloro che subiscono ingiustizie. Egli è
anche il protettore delle fanciulle che si avviano al matrimonio e dei
marinai, mentre l’ancor più celebre suo patrocinio sui bambini è noto
soprattutto in Occidente. San
Nicola nacque intorno al 260 d.C. a Patara, importante città della
Licia, la penisola dell’Asia Minore (attuale Turchia) quasi dirimpetto
all’isola di Rodi. Nell’antichità
i due porti principali erano proprio quelli delle città di San Nicola:
Patara, dove nacque, e Myra, di cui fu vescovo. Prima
dell’VIII secolo nessun testo parla del luogo di nascita di Nicola.
Tutti fanno riferimento al suo episcopato nella sede di Myra, che appare
così come la città di San Nicola. Il primo a parlarne è Michele
Archimandrita verso il 710 d. C., indicando in Patara la città natale
del futuro grande vescovo. Il modo semplice e sicuro con cui riporta la
notizia induce a credere che la tradizione orale al riguardo fosse
molto solida. Intorno
all’anno 300 dopo Cristo Essendo morto il vescovo di Mira, i vescovi
dei dintorni si erano riuniti in una domus ecclesiae per individuare il
nuovo vescovo da dare alla città. Quella stessa notte uno di loro ebbe
in sogno una rivelazione: avrebbero dovuto eleggere un giovane che per
primo all’alba sarebbe entrato in chiesa. Il suo nome era Nicola.
Ascoltando questa visione i vescovi compresero che l’eletto era
destinato a grandi cose e, durante la notte, continuarono a pregare.
All’alba la porta si aprì ed entrò Nicola. Il vescovo che aveva avuto la
visione gli si avvicinò e chiestogli come si chiamasse, lo spinse al
centro dell’assemblea e lo presentò agli astanti. Tutti furono concordi
nell’eleggerlo e nel consacrarlo seduta stante vescovo di Mira. Nel
303 d.C. l’imperatore Diocleziano mise fine alla sua politica di
tolleranza verso i cristiani e scatenò una violenta persecuzione. Questa
durò un decennio, anche se i momenti di crudeltà si alternarono con
momenti di pausa. Nel 313 gli imperatori Costantino e Licinio a Milano
si accordarono sulle sfere di competenza, prendendosi il primo
l’occidente, il secondo l’oriente. Essi emanarono anche l’editto che
dava libertà di culto ai cristiani. Sei anni dopo (319), in contrasto
con la politica costantiniana filocristiana, Licinio riaprì la
persecuzione contro i cristiani. Lo
storico bizantino Niceforo Callisto, per rendere più viva
l’impressione di un Nicola vicino al martirio e con i segni delle
torture ancora nelle carni, scriveva: Al concilio di Nicea molti
splendevano di doni apostolici. Non pochi, per essersi mantenuti
costanti nel confessare la fede, portavano ancora nelle carni le
cicatrici e i segni, e specialmente fra i vescovi, Nicola vescovo dei
Miresi, Pafnuzio e altri. Considerando
la tradizione secondo la quale era già anziano al tempo del concilio
di Nicea, con ogni probabilità il nostro Santo morì in un anno molto
prossimo al 335 dopo Cristo. Nel
1087 una spedizione navale partita dalla città di Bari si impadronì
delle spoglie di San Nicola, che nel 1089 vennero definitivamente poste
nella cripta della Basilica eretta in suo onore. L’idea di trafugare le
sue spoglie venne ai baresi nel contesto di un programma di rilancio
dopo che la città, a causa della conquista normanna, aveva perduto il
ruolo di residenza e di capitale dell’Italia bizantina. In quei tempi
la presenza in città delle reliquie di un santo importante era non solo
una benedizione spirituale, ma anche mèta di pellegrinaggi e quindi
fonte di benessere economico.
Patronato: Bambini, Ragazzi e ragazze, Scolari, Farmacisti, Mercanti, Naviganti, Pescatori,
Etimologia: Nicola = vincidore del popolo, dal greco
Emblema: Bastone pastorale, tre sacchetti di monete (tre palle d'oro)
Etimologia: Nicola = vincidore del popolo, dal greco
Emblema: Bastone pastorale, tre sacchetti di monete (tre palle d'oro)
Martirologio Romano
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