Partiti gli uccelli,
il vento invase la montagna
e le portò via tutti i colori
e soffocò
tutte le melodie del bosco.
Tutto nero divenne il bosco
e gli alberi, seri e imbronciati,
scotevano i rami disperatamente.
Poi venne la neve
e incappucciò di bianco le rocce,
gli alberi, tutto.
Sotto quel mantello bianco
s'indovinava il fremere
delle betulle giovani
le quali si piegavano un poco
sotto il gran peso,
poi con sforzo disperato
si risollevavano, e la neve,
« plaf!» cascava giù.
Cosi di tratto in tratto le betulle
che riuscivano a risollevarsi
segnavano una riga nera
su quel biancore infinito.
G. P. Reynaudo
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