martedì 21 aprile 2020

Nelo Risi


Laureato in medicina come il fratello Dino, Nelo Risi si dedica alla poesia a partire dal 1941, anno in cui pubblica la sua prima raccolta, Le opere e i giorni. Luciano Anceschi inserisce nell'antologia Linea Lombarda (1952) una serie di componimenti della prima produzione poetica di Risi. Nello stesso periodo affianca all'attività letteraria quella di regista, (l'esordio con il film Andremo in città) realizzando otto film, oltre che un telefilm, cortometraggi, inchieste televisive e diversi documentari, tra i quali l'ultimo, uscito nel 2008 col titolo Possibili rapporti, mostra un dialogo tra lo stesso Risi e il poeta Andrea Zanzotto, allora entrambi ultraottantenni. Ha sposato la scrittrice di origine ungherese Edith Bruck. La critica si interessa sin dagli anni Cinquanta dell'opera poetica di Risi. In un articolo del 1957 sul Corriere della Sera, Eugenio Montale scrive che Risi deve aver imparato, più che dalla poesia, da certa recente pittura francese. Cesare Garboli, in un intervento del 1958, parla di una poesia essenzialmente non metaforica; definizione ripresa e ampliata da Giovanni Raboni che, nell'introduzione a Poesie scelte 1943-1975, sottolinea come nella poesia risiana il detto prevale sempre e comunque sul non detto, il nero sul bianco, la chiarezza sull'ambiguità, il piano sullo spessore, l'univocità sulla polivalenza, e dove la musica non viene usata, simbolisticamente, per torcere il collo all'eloquenza ma, al contrario, per crearle intorno un nuovo spazio acustico, per incrementare "l'indice d'ascolto". Nelo Risi rifugge dalla concezione di poesia come evasione o sogno, e anzi in essa vede uno strumento di impegno civile (evidente soprattutto nella raccolte degli anni Sessanta-Settanta fino ad Amica mia nemica). "Scrivere è un atto politico" afferma Risi in Dentro la sostanza (1965). La pratica letteraria si orienta anche nell'ambito della traduzione poetica. Risi lavora a organiche traduzioni di Pierre Jean Jouve e delle Moralità leggendarie di Jules Laforgue; altri poeti francesi di cui traduce episodicamente alcuni versi sono Guillaume Apollinaire, Gérard de Nerval, Robert Desnos, Max Jacob, André Frénaud, Raymond Queneau, Henri Michaux (traduzioni antologizzate in Compito di francese e altre lingue 1943-1993). Alla base di questo interesse per la letteratura francese risiede, in parte, anche il periodo trascorso a Parigi nel secondo dopoguerra (1948-1953).

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