mercoledì 2 marzo 2022

Beatrice di Pian degli Ontani

 

è la più nota poetessa improvvisatrice dell’appennino tosco-emiliano tra Otto e Novecento detta anche La Poetessa Pastora. Analfabeta ma dotata di un’innata indole poetica e di un’altrettanto rilevante vena creativa, trascorre la sua esistenza tra due piccoli villaggi della montagna pistoiese, il Cornio e Pian degli Ontani. Dopo la morte della madre, accompagna ancora giovanissima il padre nei suoi lavori in Maremma. Si sposa a vent’anni con Matteo Bernardi, molto più anziano di lei, e proprio il giorno del matrimonio, assistendo al contrasto tra due improvvisatori, si lancia per la prima volta nella disputa poetica scatenando l’entusiasmo tra i convenuti. Da allora sarà costantemente invitata a esibirsi in feste e in cerimonie locali dove riscuoterà grandi successi tra la sua gente.In pochi anni raggiunge una grande notorietà, grazie a numerosi incontri con studiosi, letterati, estimatori di poesia e curiosi che vanno a farle visita e che in seguito la invitano a improvvisare versi in prestigiosi salotti letterari, aristocratici e mondani a Firenze, Pistoia e Bologna e in tante altre località minori. Nel 1832 incontra Niccolò Tommaseo, in viaggio letterario in Toscana, che scrive di lei:

Feci venire di Pian degli Ontani una Beatrice, moglie d’un pastore, donna di circa trent’anni, che non sa leggere e che improvvisa ottave con facilità, senza sgarar verso quasi mai: con un volger d’occhi ispirato, quale non l’aveva Madama de Sade; lo giurerei per le tre canzoni degli Occhi. Né Francesco da Barberino vanta fra’ suoi molti versi che valgano questi!
Beatrice continua a pascolare le pecore anche dopo il matrimonio e, “per ben due volte – ci informa Carla Schubert – stando alla macchia le toccò di mettere alla luce un figliuolo senza i conforti necessari”. Nel 1863 quando, a causa dello straripamento della Lima e del Sestaione, oltre che rischiare la vita, perde irreparabilmente la sua casa. Beatrice conclude la sua lunga vita, dura e laboriosa, il 25 maggio 1885. Da diversi anni a Pian degli Ontani è stato istituito un Centro Studi alla sua memoria. Recentemente, nella stessa località, le è stato intitolato il parco culturale Le parole delle tradizioni dove, su appositi massi levigati, sono stati incisi suoi versi.

 

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