Ho un paio di scarpe nuove
camminano ch’è un piacere.
E come corrono!
stento a tenergli dietro.
Non temono palude né acquitrino,
né deserto di sabbia né muraglia di pedoni,
che risse che baruffe che clamori
sempre mi vanno dentro.
Ora non soffro più la lontananza
di crocicchio in crocicchio
io so che vengo a te;
ma tu, non cambiar veste,
non farti scoraggiare da quei lampi,
io vengo a piedi.
Dicono che in Canada
giungono a volte piedi d’uomo
da soli a riva, ce li porta il mare,
strappati a chissà chi
che forse andare oltre non voleva,
un piede nella scarpa prigioniero
laggiù, terre lontane.
Oh come va veloce questo globo
però non so se corro insieme a lui
o se incontinente gli vo incontro
eppure le ho pagate pochi soldi
alla fiera di marzo.
Franco Dionesalvi
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