con quale fuoco siamo fatti
mentre sembriamo solo nuvola
e ci lapidano e ci chiamano
sognatori
come viviamo giorno e notte
solo Dio lo sa.
Quando la notte, amico,
accende il tuo dolore elettrico
Vedo l’albero del cuore distendersi
Le tue mani aperte sotto un’Idea bianchissima
Che sempre invochi
E mai discende
Per anni e anni
Lei lassù e tu qua in basso.
Eppure la visione del desiderio un giorno si sveglia carne
E là dove prima non risplendeva che nuda solitudine
Ora ride una bella città, come tu l’hai voluta
Tra poco la vedrai, ti aspetta
Dammi la mano e andiamo là prima che l’Alba
La inondi di grida di trionfo.
Dammi la mano – prima che sulle spalle
Degli uomini si radunino gli uccelli a cantare
Come finalmente si sia vista arrivare da lontano
La Vergine Speranza visibile in mare aperto!
Andiamo insieme e ci lapidino pure
Chiamandoci sognatori
Amico, quanti non sentirono mai con quale
Ferro quali pietre e sangue e quale fuoco
Costruiamo sogniamo e cantiamo!
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