Il risveglio dei fiori
Un bel mattino, ai primi dell'aprile,
un leprottino trepido e gentile
perlustrò la campagna, zolla a zolla,
per ridestar dal sonno ogni corolla.
La pratellina, tutta bianca e rosa,
sollevò la faccina sonnacchiosa
e borbottò tra il sonno: Chi mi desta?
Chi m'ha dato un colpetto sulla testa?
Ma poi, vedendo splendere un bel sole
si volse a dar la sveglia alle viole.
I giacinti, ricciuti e sbarazzini,
tornarono a fiorire nei giardini.
Gli anemoni leggiadri e gli asfodeli
fecero un bell'inchino sugli steli;
in disparte, il vanesio tulipano
si lustrò la corolla piano piano.
E tutti insieme, fiori, fiori e fiori,
sciorinarono al sole i bei colori.
Un bel mattino, ai primi dell'aprile,
un leprottino trepido e gentile
perlustrò la campagna, zolla a zolla,
per ridestar dal sonno ogni corolla.
La pratellina, tutta bianca e rosa,
sollevò la faccina sonnacchiosa
e borbottò tra il sonno: Chi mi desta?
Chi m'ha dato un colpetto sulla testa?
Ma poi, vedendo splendere un bel sole
si volse a dar la sveglia alle viole.
I giacinti, ricciuti e sbarazzini,
tornarono a fiorire nei giardini.
Gli anemoni leggiadri e gli asfodeli
fecero un bell'inchino sugli steli;
in disparte, il vanesio tulipano
si lustrò la corolla piano piano.
E tutti insieme, fiori, fiori e fiori,
sciorinarono al sole i bei colori.
Era, a vedersi, una leggiadra schiera,
simbolo eterno della primavera
simbolo eterno della primavera
Milly Dandolo
Nessun commento:
Posta un commento