domenica 8 maggio 2022

Sonetto XVIII

 




Se le lacrime mie, se il mio dolore
Bastasser, Padre, a richiamarti in vita,
Qual non acquisterei forza e valore,
Ogn' aspra doglia per soffrire ardita!

Ma di morte crudel l' empio rigore
Non rende un' alma dal suo frale uscita;
Nè dar poss' io di filiale amore
La chiara prova non per anco udita:

Ma s' io non posso il tuo leggiadro ammanto
Far che rivesti ancora, Anima grande,
Per viver teco, e per morirti accanto,

Mercè a' tuoi rari pregi, ed al mio affanno,
Spero ch' insieme ovunque il Sol si spande,
Eternamente i nostri nomi andranno.
 
Caterina Dolfin

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