martedì 3 maggio 2022

Potere delle fiabe



Molto spesso si pensa che le fiabe siano racconti esclusivamente per bambini, ma ci si sbaglia, perché all’interno di una favola possiamo ritrovare una parte di noi stessi. Molti psicologi e psicoterapeuti, infatti, usano proprio queste storie per aiutare le persone a sentirsi ottimiste e vitali o a capire cosa si desidera davvero. Vediamo insieme le fiabe più usate e il loro significati inconsci.
Le fiabe agiscono a livello inconscio e conscio, perché oltre ad un meccanismo di comprensione logico e razionale, attivano un processo di identificazione con i personaggi e questo permette di acquisire maggiore consapevolezza dei propri stati d’animo e delle situazioni da affrontare. La maggior parte delle favole, poi, ha un lieto fine che racchiude la speranza e genera ottimismo e fiducia.
Pinocchio
La favola di Pinocchio fa riflettere sul concetto di generosità, perché l’amore di Geppetto trasforma un pezzo di legno in un meraviglioso bambino; in questo modo alla fine questo bambino-burattino è capace di generosità estrema, tanto da entrare nel ventre della balena per salvare il papà.
L’adulto che rilegge questa favola può riscoprire il valore dell’altruismo, che si apprende se si sono ricevuti affetto e calore proprio come accade a Pinocchio. L’attenzione va centrata sul personaggio di Geppetto: non rappresenta un vero genitore, ma un maestro, uno zio, un amico che regala sicurezza e amore
Questa fiaba riuscirà a farci amare di più noi stessi grazie alla generosità e all’amore incondizionato che la storia narra.
Il brutto anatroccolo
Si tratta di una fiaba che ci aiuta a riscoprire le nostre potenzialità e a rafforzare i lati positivi rimasti nell’ombra. Il brutto anatroccolo, oggetto di scherno perché diverso dagli altri, scappa e vaga per giorni, fino a quando vede la sua immagine riflessa e scopre di essersi trasformato in un bellissimo cigno. Ciò che viene disprezzato può quindi rivelare il suo valore, nel tempo, ma il cambiamento avverrà solo se si ha la forza di reggere la sofferenza del rifiuto. La morale è che per crescere bisogna accettare i vari aspetti di sé, fragilità, voglia di cambiare e paura: solo così si potenzierà l’autostima usando la sofferenza come base per elaborare un progetto di vita.
Cenerentola
La storia di Cenerentola sottolinea come da simbolo di sfortuna, si può diventare emblema di felicità. Per raggiungere la serenità la protagonista non ha dovuto sgomitare, competere slealmente, bensì abbandonarsi a ciò che la vita le ha offerto. La fata, che cambia la sua vita, è la speranza in cui bisogna credere. L’attesa diventa fiducia e speranza e la capacità di credere nel domani crea un’energia positiva. Secondo gli psicologi poi, assumere un atteggiamento ottimista e fiducioso neutralizza gli eventi spiacevoli registrati dal sistema nervoso. Ciò che insegna questa favola è che non bisogna cadere nel sogno ad occhi aperti, ma trovare una via di mezzo tra i propri bisogni e la realtà.
Bianca Fracas (psicologa)


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