venerdì 31 gennaio 2025
Quando un bambino prega.
chinan la testa bionda a riccioletti:con le manine strette al petto in croce
ascoltano in silenzio la sua voce.S'innalza la preghiera fin lassù.
Le stelle la ripetono a Gesù.
Piera Antico.
Come sarà?

La riconoscerò?
Mi domandavo allungando il collo
tra la folla confusa
or che finita
era la lunga attesa.
Una luce s'è accesa
dagli occhi tuoi dipinti di sorriso,
luce del paradiso
come una freccia m'ha colpito al cuore;
eccola! E' lei l'Amore.
Non può tradirmi un sorriso tale.
Non c'erano segreti fra di noi,
come ho potuto soltanto pensare,
persino dubitare
di non trovarla tra la confusione?
La stella che più brilla
l'altre riduce a piccola scintilla.
I comandamenti dell'e-mail
E' in momenti come questo
E' in momenti come questo che mi pento di non aver ascoltato quel che mia madre mi diceva sempre…» «Che cosa ti diceva?» «E che ne so? Non ascoltavo.» 😂
A volte ci sentiamo abbandonati da DIO!
A volte ci sentiamo abbandonati da DIO!

giovedì 30 gennaio 2025
30 gennaio Santa Giacinta Marescotti
Vignanello, Viterbo, 1585 - Viterbo, 30 gennaio 1640
Etimologia: Giacinta = dal nome del fiore
Autore: Domenico Agasso
Edera Cordiale-Gentile
mercoledì 29 gennaio 2025
Rossella Como
è stata un'attrice italiana. Esordisce giovanissima in un piccolo ma gustoso ruolo nel film Poveri ma belli (1957) . Da allora interpreterà - quasi sempre in parti di contorno - un buon numero di commedie (La nonna Sabella, 1957; Lazzarella, 1957; Io, mammeta e tu, 1958), in cui però viene troppo spesso confinata nel personaggio della bella ragazza petulante e svampita, che lei riesce però ad impreziosire grazie alla sua recitazione disinvolta e alla vivace ironia. Negli 60/70 Rossella Como è attiva anche in teatro (nel 1965 è accanto ad Amedeo Nazzari in Hanno rapito il presidente]) e il cinema comincia ad affidarle della parti di maggior valore, in film come 8 e 1/2 (1963) e Ti ho sposato per allegria (1967). Il suo successo le permette di essere chiamata a presentare tutti gli spettacoli del tour italiano dei Beatles, nel 1965. Nei primi anni settanta l'attrice ha già cominciato a diradare i suoi impegni cinematografici. Nel 1973 porta con successo sulle scene uno spettacolo da lei stessa realizzato, Roma amor, in cui propone canzoni folkloristiche romane insieme a brani di Trilussa e Pasolini. L'attrice porterà questo recital in un lungo tour nell'America Latina. Nel 1983 Rossella Como torna brillantemente sullo schermo, interpretando la madre snob di Christian De Sica, nella commedia Vacanze di Natale. Si spegne a soli quarantasette anni, a causa di un cancro.
29 gennaio San Giuliano l'ospitaliere
Patronato: Albergatori, Viaggiatori, Macerata
Etimologia: Giuliano = appartenente alla 'gens Julia', illustre famiglia romana, dal latino
Autore: Donatella Donati
martedì 28 gennaio 2025
28 gennaio1986 -
Dopo soli 73 secondi dal lancio a Cape Canaveral, esplode in volo lo space shuttle Challenger, uccidendo l’intero equipaggio composto da 7 astronauti.
28 gennaio San Giuliano di Cuenca
Vescovo
Burgos, 1113 circa - 28 gennaio 1206/1208
Autore: Justo Fernandez Alonso
lunedì 27 gennaio 2025
27 gennaio Santa Devota Martire in Corsica
Lucciana (Haute-Corse), 283 - Mariana (Corsica), 304
Patronato: Corsica, Mariana (Corsica), Principato di Monaco e Famiglia Grimaldi
Emblema: Palma, Corona di rose, Colomba, Barca, Stemma del Principato di Monaco
Patrona della Corsica e del Principato di Monaco, Santa Devota viene festeggiata dai monegaschi ogni anno, il 27 gennaio. Nasce in una famiglia cristiana nel 283 a Quercio, in Corsica, provincia dell’Impero romano. Fin da bambina, buona e caritatevole, promette di dedicarsi a Dio. Purtroppo in quegli anni i cristiani vengono perseguitati dall’imperatore Diocleziano e così la povera Devota, nel 304, viene arrestata e poi uccisa. Il governatore romano dell’isola ordina che il suo corpo venga bruciato, ma alcuni cristiani riescono a trasportare la santa su una nave diretta in Africa, dove sperano che possa ricevere una degna sepoltura. Ecco il primo leggendario miracolo di Devota. Mentre è sulla nave, una violenta tempesta impedisce all’imbarcazione di procedere, mettendo in serio pericolo nave e marinai. Improvvisamente dalla bocca della ragazza esce una colomba che indirizza la nave verso la Valle di Les Gaumates, nei pressi della Costa Azzurra, dove oggi sorge il Principato di Monaco. La nave approda sulla riva monegasca il 27 gennaio. I pescatori del luogo, cristiani, accolgono le reliquie della santa con gioia e fanno costruire una cappella attorno alla sua tomba. Qui pellegrini e pescatori si fermano a pregare e avvengono tanti miracoli. Ma l’avventurosa storia di questa giovane santa non finisce qui. Nel 1070 un ladro profana la tomba di Santa Devota. Si tratta del capitano di una nave di passaggio che vuole impadronirsi delle reliquie per ricavarne del denaro, chiedendo un riscatto. Poiché ancora una volta è Dio che comanda anche il vento, quando il manigoldo scappa con il prezioso bottino sulla sua nave, il vento impetuoso si ferma e non soffia più, impedendo all’imbarcazione di salpare. Il ladro viene acciuffato da alcuni pescatori e consegnato al conte Ugo Grimaldi, governatore dei monegaschi, e la sua nave bruciata. Per ricordare l’evento, ogni anno a Monaco, durante la festa del 27 gennaio dedicata a Santa Devota, sulla spiaggia monegasca viene data alle fiamme una barchetta. Oggi le reliquie di Santa Devota riposano in parte nell’antica cappella costruita dai pescatori, in parte nella Cattedrale del Principato di Monaco e in parte in Corsica.
domenica 26 gennaio 2025
Marco Barbi
Marco Barbi ha iniziato il suo percorso spirituale nel 2005. Durante questo percorso di 13 anni, ha studiato con diverse scuole e insegnanti: Biosoma (Spagna), Clairvision (Francia, Spagna e Svezia), Las Piramides del Ka Meditation Centre (Guatemala), School Yoga Institute (Guatemala). Dal 2010 al 2013 ha scritto 4 libri di auto-aiuto e motivazione. Marco è un insegnante di yoga certificato presso Yoga Alliance dal 2011. È il fondatore di Yogi Superfoods: deliziosi prodotti sani che trasportano messaggi motivazionali.
26 gennaio Santa Paola Romana
Appartiene a una ricchissima famiglia “senatoria”, all’alta aristocrazia romana. Nata durante il lungo regno di Costantino II, a quindici anni le hanno fatto sposare Tossozio, un nobile del suo rango. Il suo è un matrimonio felice, perché arrivano via via quattro figlie (Blesilla, Paolina, Eustochio e Ruffina), e poi un maschio che viene chiamato Tossozio, come il padre. Ma è anche un matrimonio breve, troppo breve: a 32 anni Paola è, infatti, già vedova. Continua a dedicarsi alla famiglia, ma anche a impegni religiosi e caritativi. Il suo palazzo accoglie incontri, riunioni di preghiera e di approfondimento della dottrina cristiana, iniziative per i poveri. Però non è un club di dame benefiche: ha piuttosto qualche connotato monastico, e acquista vivacità quando Paola invita agli incontri il dalmata Girolamo, giunto nel 382 a Roma insieme a due vescovi d’Oriente. In gioventù egli ha studiato a Roma; è stato poi in Germania e ad Aquileia, e per alcuni anni infine è vissuto in Oriente, asceta e studioso insieme. A Roma diventa collaboratore del papa Damaso. È un divulgatore appassionato degli ideali ascetici, ha una preparazione culturale di raro spessore, e di certo non la nasconde. Così nel clero e nell’aristocrazia si procura amici e nemici ugualmente accesi. Il suo ascendente è forte specialmente nella cerchia di Paola, alla quale comunica la sua passione per le Sacre Scritture. E nel 384 la conforta per un nuovo dolore che l’ha colpita: è morta Blesilla, la sua figlia maggiore. Nel dicembre dello stesso anno muore il papa Damaso, e Girolamo riparte verso la Terra santa per dedicarsi all’opera che stava tanto a cuore a quel Pontefice, e che ora impegnerà lui fino alla morte: dare alla Chiesa le Sacre Scritture in una corretta e completa versione in lingua latina. L’anno successivo parte verso l’Oriente anche Paola, accompagnata dalla figlia Eustochio, mentre Paolina, a Roma, si occuperà di Ruffina e Tossozio. (E inRoma si riaccendono vecchie calunnie su un suo presunto rapporto amoroso con Girolamo). Paola percorre dapprima l’Egitto, nei luoghi dove i Padri del deserto hanno voluto ritirarsi, «soli al mondo con Dio». Poi ritorna con la figlia in Palestina, a Betlemme: e qui si ferma per sempre. Spende le sue ricchezze per creare una casa destinata ai pellegrini, e due monasteri, uno maschile e uno femminile. Nel primo lavorerà Girolamo fino alla morte (nel 419/420). Paola prende dimora in quello femminile, nel quale si costituisce una comunità sotto la sua guida. Fra queste mura, «Paola era in grado di volare più in alto di tutte per le sue eccezionali doti» (Palladio, Storia lausiaca). E qui Paola muore a 59 anni, affidando le cinquanta monache alla figlia Eustochio. Qui rimarrà per sempre sepolta: «In Betlemme di Giuda», come dice di lei il Martirologio romano, dove «con la beata vergine Eustochio sua figlia si rifugiò al presepe del Signore».
La saggezza è esperienza che osserva e vive.
venerdì 24 gennaio 2025
Giacomo Cappellini
(Cerveno, 24/01/1909 – Brescia, 24/03/1945)
Focherello
24 gennaio San Feliciano di Foligno
Vescovo e martire
III sec.Emblema: Bastone pastorale, Palma.
S. Feliciano nacque a ‘Forum Flaminii’ odierna San Giovanni Profiamma, da una famiglia cristiana, intorno al 160, si recò a Roma al tempo di papa Eleuterio (174-189) e raccolto e istruito da un arcidiacono. Tornato nella sua zona d’origine cioè la Tuscia, dove erano ancora tutti pagani e il sacerdozio ancora ignoto, dopo un periodo di evangelizzazione viene eletto vescovo dai suoi concittadini e riceve l’ordinazione a Roma da papa Vittore I. Prende a predicare in vaste zone dell’attuale Umbria, per prima Foligno, poi Spello, Bevagna, Assisi, Perugia, Norcia, Plestia, Trevi, Spoleto, non tutte queste città corrisposero alle sue predicazioni evangeliche. Riceve dal papa il privilegio del pallio e così può consacrare anche nuovi vescovi; egli è il primo dei vescovi di tutta la provincia Appenninica. Feliciano, secondo un’antica ‘Passio’ e secondo gli studi di vari autorevoli agiografi, è considerato vescovo di Foligno oltre che di ‘Forum Flaminii’ dove nacque, di cui viene considerato il primo vescovo; il suo episcopato durò 56 anni e morì alla veneranda età di 94 anni, durante la persecuzione di Decio (249-251), il testo dice che morì ‘poena laceratus’ il 24 gennaio, a tre miglia dalla sua città, cioè a Monte Rotondo - Foligno, dove fu sepolto e di cui è il venerato patrono, celebrato alla stessa data. Il duomo di questa città si può considerare, con i suoi affreschi, il più ricco e veritiero centro iconografico del santo vescovo, egli è raffigurato nelle varie epoche con sontuosi abiti vescovili e spesso con mani e piedi trafitti. Nel 965 alcune reliquie furono traslate a Minden in Germania, per cui è stato considerato vescovo di quella città con festa al 20 ottobre, errore che sdoppia la persona e che è passato anche nel ‘Martirologio Romano’.
Autore: Antonio Borrelli
giovedì 23 gennaio 2025
A Maria
Pasqua

ecco, un raggiar di sole all’improvviso,
è un’ansia lieve, e per l’aria un sussurro
di voci lieti e un tremolio di riso…
E poi, d’un tratto, tutte le campane
sciolte ad un canto libero, trionfale,
cantano tutte, vicine e lontane.
Corre alla mamma, come avesse l’ale
il piccolino: “Dunque non è morto?”
Camilla Del Soldato.
Fiorita di marzo
Ada Negri
mercoledì 22 gennaio 2025
22 gennaio San Vincenzo Pallotti
Roma, 21 aprile 1795 - Roma, 22 gennaio 1850
Etimologia: Vincenzo = vittorioso, dal latino
Va bene, è un buon prete. Ottima preparazione, confessore al Seminario Romano e al Collegio Urbano di Propaganda Fide, attivo in molte opere di carità. Ma perché fondare una “società per l’apostolato cattolico”, come se per questo non ci fossero già le strutture della Chiesa? E, per di più con laici, uomini e donne? Vincenzo Pallotti, romano, nato nel 1795 e prete dal 1818, va incontro a diffidenze e ostacoli nel mondo ecclesiastico perché come pochi altri (don Nicola Mazza a Verona, per esempio) capisce ciò che il tempo esige dai cattolici. Dopo il tornado della Rivoluzione francese e di Napoleone, vescovi, preti, religiosi, studiosi, si spendono generosamente in difesa della fede. E lui vede e apprezza. Ma dice che non basta, non basta più: il problema vero non è proteggere il recinto dei credenti. No, ora bisogna conquistare altri credenti ancora, dappertutto, abbattendo i recinti. E aggiunge: questo è compito di tutti, perché ogni singolo cristiano ha il dovere di custodire la fede e di diffonderla dove non c’è ancora o non c’è più. Questo è un programma di attacco. Vincenzo rispetta il mandato apostolico peculiare del Papa, dei vescovi, del clero; ma parla poi di “apostolato cattolico” come dovere e competenza di ogni credente, perché "a ciascuno ha comandato Iddio di procurare la salute eterna del suo prossimo". Su questa base sorge nel 1835 l’Opera dell’Apostolato Cattolico, associazione di laici che avrà come “parte interna e motrice” una comunità di sacerdoti, seguita dalla congregazione delle suore dell’Apostolato Cattolico (chiamati comunemente Pallottini e Pallottine). Scopo: far conoscere Cristo con la parola, l’insegnamento, le opere di carità spirituale e materiale. Gregorio XVI approva l’Opera e a Roma tutti hanno grande stima per don Vincenzo. Ma la sua società d’apostolato, dopo un buon inizio, passa da un ostacolo all’altro, e vede sempre rinviata l’approvazione delle sue regole (fino al 1904). Vincenzo muore con la fama di sant’uomo che ha fatto uno sbaglio. Quello sbaglio che però andrà avanti, trovando i Pallottini sempre vivi e operosi alla fine del XX secolo. Quello sbaglio che ha portato aria nuova nella Chiesa, ma che rallenterà la causa della sua canonizzazione, sempre con malintesi e miopie intorno all’iniziativa. Ci vorrà papa Pio XI a spazzare riserve e diffidenza, proclamando Vincenzo "operaio vero delle missioni", "provvido e prezioso antesignano e collaboratore dell’Azione Cattolica". Giovanni XXIII lo proclamerà santo nel 1963. Due anni dopo, il decreto Apostolicam actuositatem del Vaticano II dirà solennemente: "I laici derivano il dovere e il diritto all’apostolato dalla loro stessa unione con Cristo Capo". Le parole di Vincenzo Pallotti risuoneranno così, dopo 130 anni, nella Chiesa universale con la voce di Paolo VI e dei vescovi di tutto il mondo.
Autore: Domenico Agasso
martedì 21 gennaio 2025
21 gennaio Sant' Albano Roe
Sacerdote benedettino, martire
Suffolk, Inghilterra, 1585 - Londra, 21 gennaio 1642
Autore: Franco Dieghi
lunedì 20 gennaio 2025
domenica 19 gennaio 2025
Paolo Borsellino
A Dio
Il corpo è il tempio dell'anima
I l corpo è il tempio dell'anima essa è composta sia l'aspetto emotivo e da quello mentale quando saranno stati guariti e bilanciati...

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Luisa Nason scrittrice dei primi del 900. Famose le sue poesie e i racconti per bambini .Molto presente nei testi dei libri di s...
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« Miei cari amici vicini e lontani buonasera » ( Palermo , 20 settembre 1902 – Rodello , 24 gennaio 2002 ) è stato un conduttore radio...
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Nata a Busana sull'Appennino Reggiano (1898 - 1986) Scrittrice e poetessa che per cinquant'anni ha raccontato la sto...