Araldi del sole e del vento estivo!
Sembra che sia appena caduto dall'ala infantile di Zepiro;
Non ora, come una volta, con il cuore rianimato, lo saluto
Le tue gemme modeste, quella per la fronte di primavera
Forma la prima semplice ghirlanda - Ora non più
Fuggi per un attimo tutte le mie preoccupazioni,
Devo, con pensieroso, silenzioso, passo esplorare
I boschi ancora senza foglie; dove raffreddare le arie
I tuoi fiori verdi e a matita, tremanti, ondeggiano.
Ah! voi dolci, transitori, figli di terra,
Più bella era lei sulla cui tomba inopportuna
Fluisci le mie lacrime incessanti! Il loro giro vario
Le stagioni vanno; mentre io attraverso tutte le repine:
Per rimpiangere, e il dolore senza speranza è mio.
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