O muto coro dei vivi fuori dalla vita,
Sorda musica sulla soglia del presente serrata,
Perduti, perfetti, dolore, desiderio, letargia,
Il male di Dio è nella notte un gelido fuoco.
L’esile invocazione a Voi gridata, Moltitudine,
Folla immobile, verso l’Eterno oscillante,
Ha raggiunto il cielo della Solitudine?
Ha ferito il vostro incalcolabile Sonno?
Verso il vostro orrore, Sete senza speranza se n’è andata,
Fratelli gravi, nell’oscurità sconosciuta leggeri.
Figli dello Spirito, di cui la forza tutta è trascorsa,
Dalle profondità accogliete lo spirito perduto.
Catherine Pozzi
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