(Parigi, 13 luglio 1882 – Parigi, 3 dicembre 1934),
figlia
di Samuel Pozzi, celebre chirurgo. Il raffinato ‘salotto’ dei genitori
in place Vendome ospita alcuni dei maggiori intellettuali che occupano
il panorama francese. Un nome per tutti? Proust. Questa atmosfera
favorirà la sua iniziazione letteraria, assorbendo gli influssi del
Simbolismo, gli effluvi di un’epoca che ruggisce nei suoi vagiti
sperimentali. Dal matrimonio con Edouard Bourdet, nasce un figlio
maschio. Poi Catherine si innamora di André Fernet, giovane scrittore
che morirà in un duello aereo nel’16. Il 17 giugno 1920 incontra Paul
Valéry, e per lei è amore a prima vista. I due iniziano una burrascosa
relazione, durata tra alti e bassi fino al ’28. Alle soglie degli
anni’30 il consumo di oppiacei per lei è pressoché quotidiano. Catherine
è una donna segnata dalla ricerca di una corrispondenza del proprio sé
nel mondo e negli altri. Muore il tre dicembre del ’34. La sua è una
costante ricerca del pieno, per colmare il vuoto di uno spirito indomito
e sofferente. Non si arrende e continua a scavare, a perforarsi, ma
traballa, si concede al crollo fisico e poi vince la morte con questi
versi, gli ultimi del suo percorso terreno:
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